L'ad Gentile e il presidente Marconi

di Daniele Bovi

Quello che per Gesenu era «il problema con la P maiuscola», come ha detto martedì durante un incontro con i giornalisti l’amministratore delegato dell’azienda Silvio Gentile, è stato in gran parte risolto. La montagna di crediti siciliani infatti, circa 53 milioni di euro, si è ridotta fino a 13 milioni, con Gesenu che conta di incassare anche questi ultimi a breve. «Questo – ha detto Gentile insieme al presidente Luca Marconi – consente di riequilibrare la posizione economico-finanziaria dell’azienda e pone la base per il suo rilancio industriale». Tutto si è sbloccato nel giugno scorso con la sentenza favorevole del Tar siciliano e alla possibilità di attingere alla piattaforma per la certificazione dei crediti vantati da imprese nei confronti della PA.

Sindacati Certo, «sette anni senza questi soldi – ha detto Marconi – hanno inevitabilmente creato problemi» e sul punto i due hanno rivelato che è ancora in corso l’istruttoria interna per valutare un’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori. Marconi e Gentile hanno poi ribadito, rispondendo alle domande dei giornalisti che hanno ricordato i problemi sollevati dai sindacati, che per quanto riguarda la posizione finanziaria «siamo in anticipo sui tempi previsti dal piano industriale» e che verranno investiti circa venti milioni di euro nell’impiantistica (dal nuovo impianto di compostaggio, per il quale si sta portando avanti la progettazione esecutiva, fino a Ponte Rio). Sempre ai sindacati i vertici dell’azienda hanno detto che «non è stata fatta macelleria sociale» e che «non ci saranno esuberi». Chiusura invece c’è a proposito dell’idea di una settimana corta: «Non è possibile».

PERUGIA: NUOVO SISTEMA DI RACCOLTA IN CENTRO

Razionalizzazioni ed evasione I due hanno fatto il punto anche sul piano di razionalizzazione delle partecipate, che va avanti, e sulla dismissione delle attività giudicate non strategiche, come la partecipazione in Egitto. A proposito di quest’ultima realtà è stato spiegato che è in corso un arbitrato internazionale di fronte alla Banca mondiale (la società è in liquidazione) il cui esito positivo potrebbe garantire altra liquidità a Gesenu. Molto comodo all’azienda farebbero anche i 3,3 milioni di euro di evasione da recuperare, con Gentile che ha sottolineato come i controlli si stiano intensificando: «Tutto sommato – ha detto – su questo versante bisogna parlare di un territorio abbastanza sano e di un sistema di riscossione che va migliorando».

Costo del servizio Un passaggio è stato dedicato anche al costo del servizio, e quindi alle bollette pagate dagli utenti. Un «costo adeguato» secondo Gentile che parlando dei confronti fatti nella relazione finale della commissione comunale sulla spending review (lì si parla dei minor onerosità in una città come Ravenna), ha spiegato che molto dipende dal costo del lavoro: «In alcune città – ha detto – i lavoratori fanno capo a cooperative con tutti i vantaggi che ciò comporta, mentre noi applichiamo il contratto Fise. A Perugia c’è un costo adeguato al servizio fornito». Oltre al nuovo sistema di raccolta differenziata che riguarderà gli utenti del centro storico, per tutti gli altri perugini c’è un’altra novità importante in vista, ovvero lo spostamento (dall’inizio del 2016) degli uffici Tia dell’azienda da Santa Lucia a via del Macello.

Twitter @DanieleBovi