L’ala non completata e, sulla destra, la «Torre 5»

di Daniele Bovi 

Due mesi per far ripartire i cantieri e altri 15-18 per completarli. Dopo oltre un anno di stop all’ex Tabacchificio di Perugia c’è un orizzonte temporale definito per terminare i lavori all’interno dei circa 130 appartamenti tra la 75 del Trasimeno e via del Tabacchificio. Del tema si è parlato lunedì mattina nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale sono stati inaugurati, nella parte terminata del complesso, gli spazi condivisi nell’ambito di un progetto di co-housing intergenerazionale

VIDEO – IL PUNTO SUI LAVORI E GLI SPAZI

Ripartenza I lavori si sono fermati per una serie di problemi e, in particolare perché gli sviluppatori si sono resi conto, dopo gli esiti del bando per l’assegnazione dei primi appartamenti, che la metratura in molti casi era troppo grande. E così, secondo quanto riferiscono dal fondo Prelios, nell’ala non completata se gli appartamenti rimarranno sempre 90, il layout e la metratura sono stati rivisti: la metà sarà affittata a canone concordato mentre per l’altro 50 per cento ci sarà anche la possibilità del riscatto. 

FOTOGALLERY: INAUGURATI GLI «SPAZI CONDIVISI»

PERCHÉ I LAVORI SONO FERMI DA PIÙ DI UN ANNO

Torre 5 e non solo Poi ci sono altri 40 appartamenti della «Torre 5», che si trova al centro del complesso e nella quale i lavori sono in fase più avanzata: questi però, a differenza degli altri, saranno venduti sul libero mercato. Per tutti e 130 i tempi saranno gli stessi: due mesi per far ripartire tutto e altri 15-18 per completare le opere, fatti salvi problemi legati al reperimento delle materie prime. Complessivamente per portare a termine i cantieri si parla di un investimento superiore ai 15 milioni, oltre alle risorse per realizzare la fognatura (mai realizzata) lungo via Cortonese. In tutto, tenendo conto anche dell’ala completata l’esborso totale per i 171 appartamenti supererà i 40 milioni.

LA SVOLTA FINANZIARIA PER L’EX TABACCHIFICIO

UN PROGETTO AVVIATO NEL 2016 

La Usl L’altra notizia emersa nel corso della mattinata riguarda la disponibilità, espressa dal direttore del Distretto Usl del Perugino Alfredo Notargiacomo, di portare qui alcuni dei servizi ora dislocati a Madonna Alta. In particolare la Usl punta a trasferire alcuni di quelli infermieristici e una serie di ambulatori specialistici; il tutto a disposizione, quando gli appartamenti avranno trovato persone disposte ad abitarci, di circa 350 famiglie. 

Complesso abitato «Ormai – ha detto Roberto Bonifazi del Consorzio Abn, che gestisce il progetto di housing sociale – ci troviamo in un complesso abitato e con una lista d’attesa per gli appartamenti in affitto. Oltre al living condiviso, abbiamo voluto intercettare anche altre progettualità per rafforzare la dimensione sociale della struttura».

Il taglio del nastro All’inaugurazione degli spazi hanno partecipato il sindaco Andrea Romizi li assessori Edi Cicchi (Welfare) e Margherita Scoccia (Urbanistica), Daniele Stazi della Fondazione Perugia, Notargiacomo, Alfredo Ricca di Prelios (la realtà che sta gestendo il progetto del maxi complesso) e Bonifazi. «Questo – ha detto Romizi – è un progetto particolarmente importante con complessità innegabili ma qui, grazie ai grandi spazi, ci sono anche opportunità che altrove non ci sono e in cui si possono costruire proposte nuove».