La protesta dei sindacati a L'Aquila

di D.B.

Il possibile nuovo Provveditorato Umbria-Abruzzo-Molise con sede a Perugia «è un vero e proprio scippo» ai danni di Pescara. È questo il messaggio che, lunedì, i sindacati della polizia penitenziaria hanno voluto lanciare nel corso di una manifestazione che si è tenuta a L’Aquila di fronte alla sede della Regione.

Ipotesi Nelle scorse settimane infatti è stata prospettata l’ipotesi del nuovo accorpamento (oggi l’Umbria è insieme alla Toscana, con sede del Provveditorato a Firenze) e così, sulla scorta delle proteste in corso da giorni, domenica il Ministero della Giustizia ha fatto filtrare che si tratta solo di una bozza di provvedimento (gli accorpamenti vengono definiti con un decreto del Presidente della Repubblica) e che le interlocuzioni sono ancora in corso.

La protesta Per Sappe, Osapp, Uil Pa Polizia Penitenziaria, Uspp, Cisl Fns, Cgil Fp e Cnpp «quello che si starebbe perpetrando ai danni degli operatori penitenziari abruzzesi e molisani – è stato detto lunedì – oltre a rappresentare un’autentico scippo andrebbe in contraddizione con le politiche di revisione della spesa pubblica». Questo perché verrebbe allontanato «il centro di comando degli undici penitenziari abruzzesi e molisani con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di logistica ed economicità nella scelta da farsi».

Centralità A dar man forte ai sindacati è anche il senatore abruzzese del Pd Michele Fina, che ha depositato un’interrogazione al ministro Carlo Nordio. Fina nel corso della manifestazione ha ricordato che l’Abruzzo ha otto penitenziari, l’Umbria quattro e il Molise tre, e anche un maggior numero di agenti di polizia penitenziaria: «Per l’assenza di centralità, la difficoltà di raggiungere Perugia – ha detto il sentore – è molta dal punto di vista sia orografico che per la consistenza numerica degli agenti; ciò reca grave pregiudizio alle regioni Abruzzo e Molise». A questo punto non resta che attendere il testo definitivo del decreto.

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