La Corte d'Appello di Perugia

di Francesca Marruco

La riforma dei tribunali è alle porte, ma in Umbria è ancora tutto in altissimo mare. E gli avvocati, lungi dal voler bloccare l’attività giudiziaria, sono già sul piede di guerra e promettono una battaglia a suon di ricorsi al Tar qualora nessuno ascoltasse la loro voce. Il consiglio dell’ordine degli avvocati di Perugia chiede che il presidente del tribunale e il presidente della Corte d’appello facciano richiesta al ministero per una deroga sull’utilizzabilità delle sezioni in procinto di essere soppresse( Todi, Gubbio, Città di Castello, Assisi, Foligno e Orvieto).

La deroga Si perché, a poter chiedere di continuare ad usare gli immobili – in cui fino a poco tempo fa si sono tenute le udienze delle sedi distaccate- al ministero che poi valuterà la fattibilità, sono unicamente i presidenti di tribunale e di Corte d’Appello. Solo a quel punto il ministro Cancellieri potrebbe dare il suo benestare, come nei giorni scorsi ha già fatto per altre 40 realtà.

Udienze già rinviate Gli avvocati del foro di Perugia, dopo l’infuocata assemblea di lunedì mattina, hanno redatto una delibera in cui invitano a farlo, perché, denunciano, le prime udienze civili fissate a ridosso del 13 settembre sono già state rinviate tra dicembre e gennaio, e l’attività – per quanto riguarda i fascicoli pendenti delle sezioni civili delle sedi distaccate – rischia di rimanere bloccata fino a maggio del 2014.

Nessun atto ancora a Balanzano L’ultima circolare del presidente del tribunale di Perugia Aldo Criscuolo è del 9 settembre e fissa già qualche rinvio. Questo perché, ancora nessun documento delle sezioni distaccate in procinto di essere soppresse è stato trasportato nell’immobile del Comune di Perugia, a Balanzano, in cui dovrebbero tenersi le udienze del civile ordinario. Per consentire questo trasferimento era stata disposta la chiusura anticipata delle cancellerie delle sezioni distaccate, quindi, adesso le cancellerie sono chiuse e gli atti non sono stati portati a Balanzano.

Annullare la circolare di Balanzano Inoltre, proprio riguardo alla sede individuata, il consiglio dell’ordine degli avvocati di Perugia, puntualizza che la scelta degli archivi comunali di Balanzano, fatta dal presidente del tribunale di Perugia è anche «in totale contrasto con l’accorpamento degli uffici giudiziari che rappresenta la ratio della norma». Senza contare, continuano i legali, che allo stato non esiste neanche alcuna dichiarazione di agibilità dell’immobile, né dal punto di vista della sicurezza, né da quello dell’igiene. Chiedono dunque che la circolare venga annullata, altrimenti, annunciano ricorso al Tar «avverso ogni atto ritenuto illegittimo e lesivo dei diritti e degli interessi dei cittadini e delle imprese presenti sul territorio».

Il problema del personale Però, anche quando la circolare venisse annullata e chi di dovere presentasse richiesta per una deroga ( prevista da uno specifico articolo della legge), resterebbe il fatto che il personale delle cancellerie delle sezioni in procinto di essere soppresse è già stato trasferito ad altra sede, per cui andrebbe in qualche modo ‘recuperato’. Almeno temporaneamente. Il consigliere dell’ordine Francesco Gatti, a nome dell’assemblea degli iscritti, dice che i legali si dichiarano disposti «a fare udienza anche per strada», purché, «siano presenti i requisiti minimi di igiene, sicurezza e decoro». Il braccio di ferro dunque, per ora, sembra tutto umbro.

Marini E la stessa richiesta degli avvocati sembra sposata dalla presidente dell’Umbria Catiuscia Marini che in una nota sostiene la necessità di adottare dei «correttivi», almeno in questa fase. «Sarebbe auspicabile – afferma la presidente – che nell’ambito delle valutazioni che l’attuale Parlamento sta compiendo in merito all’attuazione di questa riforma, sia possibile ancora prendere in considerazione la permanenza di sezioni distaccate nelle sedi degli ex-tribunali ed in particolare auspico che il Ministro della Giustizia possa prendere in considerazioni le indicazioni date in merito dalla Camera dei Deputati con la votazione dello scorso 8 agosto».  La presidente Marini sottolinea che in Umbria «la situazione più delicata riguarda la realtà di Orvieto dove si trasferisce in via definitiva il Tribunale ordinario ed i relativi uffici giudiziari connessi». La riforma dovrebbe cambiare faccia alla geografia giudiziaria a partire dal 13 settembre prossimo. C’è tempo per manovre dell’ultimo minuto o si va verso un blocco?