«Ricordo il Giro dell’Umbria del 1985, come le tante strade percorse nella vostra regione durante la mia carriera». Il ct azzurro Davide Cassani non nasconde un pizzico di emozione parlando di ciclismo e di Umbria, che con la Cronometro del Sagrantino (da Foligno a Montefalco) in programma il 16 maggio sarà protagonista anche al Giro d’Italia, nell’edizione numero 100 della corsa a tappe più amata al mondo. Il tecnico della nazionale italiana di ciclismo è intervenuto in diretta radiofonica a UmbriaRadio, durante la trasmissione Sport&Sborz, condotta dal giornalista Daniele Sborzacchi, per affrontare i temi più caldi del mondo delle due ruote.
Il bilancio «Un primo bilancio della mia gestione? Sono ct da tre anni, abbiamo ottenuto buoni risultati su pista, al femminile e tra i giovani ma ci manca lo squillo sulla prova in linea dei professionisti. Purtroppo alle Olimpiadi siamo stati sfortunati, senza quella maledetta caduta Nibali sarebbe sicuramente andato a podio mentre nella rassegna iridata in Qatar ci siamo dovuti accontentare del quinto posto con Nizzolo. Il prossimo mondiale su strada è in programma a Bergen, in Norvegia, nell’autunno 2017. Percorso non difficilissimo, ma essendo quella norvegese una città molto piovosa, potremmo trovare difficoltà dal punto di vista climatico».
Il ciclismo italiano Qual è lo stato di salute del ciclismo italiano? «Non siamo messi male – ha proseguito Cassani -. Certo, nel World Tour abbiamo poche squadre e questo ci penalizza. Dobbiamo tornare a vincere le grandi classiche e le corse in linea per avere poi chances importanti anche nelle gare per nazionali». I giovani più promettenti? Molti parlano di Ganna e Monzon… «Al primo bisogna dare tempo. Monzon si è già cimentato in diverse gare importanti ed è un prospetto interessante». Fondamentale come sempre il lavoro sui settori giovanili: «Da quello non si può prescindere assolutamente».
Giro d’Italia, Montefalco si tinge di rosa aspettando la Crono del Sagrantino
Baliani A Sport&Sborz è intervenuto anche l’ex ciclista professionistico umbro Fortunato Baliani: «La cronometro del Sagrantino sarà un evento importantissimo per la nostra regione ed ilo binomio sport-turismo va coltivato, è fuor di dubbio. Se mi manca il ciclismo? Io penso di essermi ritagliato le mie soddisfazioni in 16 anni di carriera. Ho fatto il gregario per grandi squadre e quindi il capitano vincendo molto nei tour asiatici. Una gioia importante senza dubbio è quella di veder inciso il mio nome sulla pietra che ricorda i corridori passati per primi sul Pordoi. Negli ultimi anni il ciclismo non è cambiato molto da quando mi sono ritirato. Se dovessi dare un consiglio ai giovani? Metteteci sempre passione». Attualmente Baliani è protagonista nel settore alberghiero-ricettivo e con il Bike Hotel a Castel Ritaldi dà la possibilità agli amanti del ciclismo di godere delle bellezze del paesaggio umbro. «Un’idea che mi venne quando ancora correvo, considerate le tante giornate passate negli hotel. L’Umbria ha bellissimi percorsi ciclabili e dal punto di vista naturalistico molte meraviglie da offrire».