La Spagna solleva la Coppa del Mondo

Si conclude alla vigilia dell’esordio il percorso di avvicinamento di Umbria24 ai Campionati mondiali di calcio. Lo speciale ‘Aspettando Brasile 2014′ sarà comunque sempre consultabile: un percorso tra storia, aneddoti, curiosità con la speranza che sia di buon auspicio per gli Azzurri

ASPETTANDO BRASILE 2014: TUTTE LE PUNTATE

BRASILE 2014: CALENDARIO COMPLETO

di Leo Forleo

Arrivare a giocare una finale dei Campionati del Mondo di calcio deve farti provare emozioni indescrivibili: la gioia del grande traguardo raggiunto, l’ansia della vigilia, l’emozione di scendere in campo per cercare di portare alla vittoria la tua squadra, la tua bandiera, la tua gente. Io, da tifoso, ho avuto la fortuna di vivere per ben tre volte le emozioni di una finale e, devo ammetterlo, è qualcosa di favoloso.

Gli ultimi Mondiali di Calcio sono quelli giocati in Sudafrica e, alla fine di un Torneo emozionante (e per gli Azzurri molto deludente), sono le Nazionali di Spagna e Olanda a raggiungere la Finale. E, alla vigilia, si ha già una certezza: comunque vada a finire, ci sarà una Nazionale che per la prima volta diventerà Campione del Mondo. Sì perché la Spagna, a parte il quarto posto nel lontanissimo mondiale brasiliano del 1950, non è mai andata oltre i Quarti di Finale (raggiunti nel 1986, 1994 e 2002) mentre l’Olanda ha già disputato ben due finali, consecutive, perdendole sempre contro i padroni di casa: nel 1974 contro la Germania Ovest e nel 1978 contro l’Argentina.

La Spagna ai Mondiali del 2010 è annoverata tra le favorite: campione d’Europa in carica, è una squadra che ha a disposizione un grande collettivo ed è composta da tanti talenti, molti dei quali giocano nel Barcellona. La squadra catalana è tra le più forti al mondo e fornisce alla Nazionale elementi quali Xavi, Iniesta, Villa, Puyol, Piquè, Pedro, ecc. Una curiosità: in quel Torneo tutti i gol della Spagna saranno realizzati da calciatori del Barcellona.
Ma per le Furie Rosse l’inizio del Mondiale è traumatico: all’esordio contro la Svizzera si concretizza una clamorosa sconfitta per 1 a 0. I ragazzi di Del Bosque reagiscono alla grande e vanno comunque a vincere il loro girone con le due vittorie su Honduras (doppietta di Villa) e Cile (Villa e Iniesta). Dagli Ottavi di Finale in avanti inizia la curiosa legge dell’1 a 0, risultato vincente che accompagnerà la nazionale spagnola fino alla vittoria finale. Infatti, l’Ottavo di Finale contro il Portogallo si risolve con un gol di Villa nel secondo tempo. Ai Quarti di Finale la partita contro il Paraguay è molto dura e si risolve a pochi minuti dal termine ancora con un gol di Villa mentre la Semifinale contro i tedeschi viene decisa da un’incursione del capitano del Barcellona Puyol che, su azione da calcio d’angolo, si esibisce nel suo pezzo forte: stacco imperioso di testa e palla che gonfia la rete. La Spagna approda, così, per la prima volta nella sua storia, alla finale dei Campionati del Mondi di calcio.

L’Olanda arriva ai Mondiali sudafricani forte di una squadra competitiva che ha in Robben, l’interista Sneijder e Van Persie le proprie stelle ma, obiettivamente, in pochi sono pronti a scommettere che possa arrivare fino in fondo. Il girone eliminatorio è abbastanza abbordabile e l’Olanda lo vince agevolmente, a punteggio pieno: vittorie con Danimarca per 2 a 0, con Giappone per 1 a 0 e con Camerun per 2 a 1. Ma dagli Ottavi di Finale in avanti è un vero e proprio crescendo. Gli Orange si sbarazzano facilmente della Slovacchia per 2 a 1 con gol della premiata ditta Robben-Sneijder e ai Quarti compiono il capolavoro contro il Brasile. I verdeoro, come sempre tra i favoriti alla vittoria finale, passano subito in vantaggio con Robinho ma, nel secondo tempo, una doppietta di Sneijder fa volare sorprendentemente la Nazionale di Van Marwijk in Semifinale. Qui affronta l’altra sorpresa del Torneo, l’Uruguay, in un match emozionante. Nel primo tempo vanno in gol entrambi i capitani, van Bronckhorst per l’Olanda e Forlan per l’Uruguay ma, nel secondo tempo, ancora la ditta Sneijder-Robben porta gli olandesi avanti. Finirà 3 a 2 per l’Olanda che riconquista così, dopo 32 anni, dopo Argentina ’78, la finale dei Campionati del Mondo.

La vigilia della Finale è caratterizzata anche dall’ormai atteso pronostico del polpo Paul. Quest’ultimo è un grande polpo comune che risiede in un parco acquatico in Germania e che vive, durante quei Campionati del Mondo, il suo momento di celebrità: infatti, viene utilizzato per i pronostici che riguardano tutte le partite della Nazionale tedesca. La piovra le azzecca tutte (avvinghiandosi, nella sua teca, ad una delle due scatole con impresse le bandiere delle squadre contendenti), compresa la sconfitta dei tedeschi in semifinale e, data la popolarità che ormai aveva raggiunto in tutto il mondo, viene incaricato anche di esprimere il suo pronostico per la Finalissima. Ed il polpo non si smentisce, dando il suo pronostico per la Spagna che si rivelerà, anche stavolta, esatto.

E’ l’11 luglio del 2010 quando, nello stadio di Johannesburg, le nazionali di Spagna ed Olanda scendono in campo per affrontarsi nella Finale degli ultimi Mondiali. Finalmente le ansie della vigilia, le paure ed i timori finiscono e la parola passa la campo. Le Furie Rosse propongono il solito modulo a una sola punta, Villa, con il folto centrocampo di stelle di assoluta grandezza: Busquets, Xabi Alonso, Pedro, Xavi e Iniesta. Gli Orange praticamente si “specchiano” nel modulo degli avversari, proponendo l’unica punta Van Persie e, a centrocampo, i vari Van Bommel, De Jong, Robben, Sneijder e Kuyt. Già dalla lettura delle formazioni, si capisce che è una partita a scacchi fra i due allenatori.

E’ normale che, anche se favoriti, per gli spagnoli ci possa essere l’emozione e la pressione di giocare un match così importante (e con 24 ore di riposo in meno rispetto agli avversari). Per gli olandesi, veri outsider del Torneo, la voglia matta di riuscire là dove hanno fallito i miti come Cruijff, Neeskens, ecc.

La partita è agonisticamente molto, molto dura: obiettivamente, gli olandesi ci mettono tanto agonismo, forse troppo, quasi a cercare di intimidire i propri avversari che fanno del possesso palla la loro arma principale. I novanta minuti sono colmi di emozioni e occasioni da entrambe le parti ma nessuno riesce a prevalere e si va ai supplementari. Gli spagnoli, nei quali sono subentrati il nino Torres, Navas e Fabregas, spingono con tutte le loro forze, vogliono arrivare al gol, temendo che la “lotteria” dei rigori li possa condannare. Ma la porta di Stekelenburg sembra stregata e gli olandesi non cedono. Nel secondo tempo supplementare l’ennesimo intervento falloso di Heitinga, già ammonito, costringe l’arbitro ad estrarre ancora il “giallo” ed il difensore arancione viene espulso. La nazionale spagnola allora ci crede, prova a produrre il massimo sforzo, sospinta dai tifosi allo stadio e da tutti quelli che in quella calda estate affollano le piazze e le case di Madrid, Barcellona, Siviglia, Valencia, Valladolid, ecc. E finalmente accade quello che tutti gli spagnoli stanno aspettando e hanno sognato in quel mese, per loro, meraviglioso: è il 116° minuto, ne mancano poco più di 3 alla fine, quando il pallone buono arriva tra i piedi di Iniesta. Ed il calciatore catalano riesce, come in quella notte di Londra di un anno prima già raccontata su queste pagine, a mantenere la lucidità e a trovare le ultime energie per scoccare il tiro vincente: è gol! Bellissimo! Tutti i compagni e tutti i componenti della panchina corrono pazzi di gioia ad inseguire il proprio compagno per abbracciarlo e condividere la felicità immensa di quel momento irripetibile. Gli olandesi, di contro, sconsolati e delusi si lasciano cadere a terra ormai esausti. Mancano pochi minuti, gli spagnoli resistono alla rabbiosa reazione dei loro avversari e finalmente, per loro, arriva il fischio finale. La Spagna è campione del mondo. Un’emozione indescrivibile per le Furie Rosse e tutti gli spagnoli. Dopo poco, il capitano Casillas alzerà al cielo la coppa realizzando, così, il sogno di quell’estate.

VIDEO: Il gol di Iniesta

La sorte, beffarda, regala per le nazionali spagnole e olandese un esordio, al mondiale brasiliano, da brividi: infatti, entrambe inserite nel gruppo B, Spagna e Olanda si incontreranno nel loro esordio il prossimo 13 Giugno a Salvador. Sicuramente, ci saranno in campo tanti protagonisti della finale appena descritta: a tutti loro scorrerà nella mente il film di quella sera a Johannesburg, la gioia incredibile e la delusione cocente, ma poi l’arbitro fischierà l’inizio del match e sarà allora una nuova storia, forse anche questa da raccontare.

Finisce qui il nostro percorso di avvicinamento al Mondiale 2014. Da domani, basta ricordi e basta pronostici: quando verrà dato il calcio d’inizio di Brasile-Croazia sarà, finalmente, il campo a “parlare” regalandoci, speriamo, gol, emozioni e partite memorabili. Tra circa un mese, nel leggendario stadio Maracanà di Rio de Janeiro, una squadra nazionale alzerà al cielo la Coppa del Mondo e sarà festa (sperando che sia… una festa azzurra).

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