di Mar. Ros.

La maggioranza di Palazzo Spada sterza verso la vendita delle farmacie comunali, la richiesta di accelerare l’iter di dismissione degli esercizi Afm o cessione delle quote sociali spunta in un atto a firma Michele Pennoni, Fabio Narciso (Pd), Silvano Ricci (Sinistra per Terni) e Faliero Chiappini (Città aperta). A fare notizia, oltre a questo, il modus operandi del consigliere dem Valdimiro Orsini che si vede respingere l’emendamento alle variazioni dell’aliquota Imu e vota contro la delibera predisposta dalla giunta.

Impennata dei costi per mense e Imu Dopo un lungo pomeriggio di siparietti e discussioni dai toni aspri sui temi più caldi in tempi di bilanci, l’aula approva i due atti dell’esecutivo propedeutici al bilancio di previsione 2016: c’è l’ok sull’aumento del 15% per il costo del servizio mense scolastiche (misura accolta con applauso sarcastico dai membri del Cosec presenti nella sala consiliare) e passa anche l’aumento delle aliquote Imu, a partire dal 2017, per le abitazioni concesse in uso gratuito a parenti in linea retta entro il primo grado dallo 0,76 per mille allo 0,96 per mille e per le abitazioni locate a canone concordato dallo 0,6 allo 0,8. Orsini aveva proposto la cancellazione di questo provvedimento ma l’assemblea l’ha respinta e lui ha espresso voto contrario alla delibera di riferimento. Stralciata invece l’ipotesi del biglietto integrato per i servizi turistici, che aveva animato la seduta di terza commissione in mattinata.

Afm verso la vendita Quello che colpisce, dopo mesi di incertezze e l’accusa pungente griffata Marco Cecconi (Fd’I-An), è la linea dettata dalla maggioranza rispetto alle farmacie comunali, sulle quali di recente è intervenuto anche Federico Pasculli del M5s. Nell’atto approvato contestualmente al documento di giunta sulle variazioni delle tariffe per i servizi individuali sono tre gli impegni chiesti all’amministrazione comunale: attuare i prepensionamenti nelle forme più larghe possibili a partire dal personale dirigente; riarticolare le fasce Isee per la compartecipazione delle famiglie al pagamento della refezione scolastica e accelerare l’iter di vendita delle farmacie comunali: a questo punto le intenzioni sono chiare, del resto si tratta di manovre volte a ridurre la spesa dell’ente. Rispetto ai prepensionamenti, per esempio, Orsini l’ha detto chiaro e tondo: «Circa 50 dipendenti hanno maturato  i requisiti per usufruire della legge pre-Fornero, se venisse applicata il Comune risparmierebbe oltre 1,5 milioni di euro all’anno sulla spesa corrente».

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