Le opposizioni di Palazzo Spada attaccano la giunta Di Girolamo dopo la presentazione dell’assestamento di bilancio, presentato anche grazie alla rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti. Da un lato Thomas De Luca del Movimento Cinque Stelle parla di una cambiale da 2.000 per ogni bimbo della città, mentre per Enrico Melasecche del gruppo I Love Terni si è trattato di una manovra «che toglie qualsiasi futuro di programmazione».
L’attacco dei grillini Di «regalo alle future generazioni» parla il consigliere grillino, in riferimento al fatto che la giunta ha spalmato i debiti sui mutui accesi in passato su più anni abbassando quindi gli interessi. «Il sindaco ideale dei bambini – si legge nella nota – nominato proprio l’altro giorno dalla delegazione provinciale di Terni dell’Unicef, ha impacchettato un bel regalo per i pargoli ternani: una cambiale da 2.000 euro circa per ognuno di loro, da pagare nei prossimi 25 anni. In cinque mesi grazie alla prima e alla seconda rinegoziazione la giunta ha varato e sta varando una manovra disperata che fa ricadere gli orrori del passato sulle future generazioni».
Chi fa l’affare «Una rinegoziazione irragionevolmente onerosa sia in se stessa – prosegue De Luca – sia in relazione al tasso al quale viene proposta. A fare l’affare sarà solo la Cassa depositi e prestiti e l’assessore Piacenti D’ubaldi che riuscirà a reperire qualche euro in più per far quadrare il bilancio. Di fatto, però, queste nuove spese saranno fatte a debito, facendone ricadere il peso sulle generazioni future: parliamo del giugno 2040 come nuova scadenza per tutti i mutui».
I Love Terni Sul caso interviene anche Enrico Melasecche della lista civica I Love Terni, il quale punta anche lui il dito sulle prospettive future dell’operazione. «Come qualsiasi soggetto prossimo al fallimento – scrive Melasecche – il Comune ha inanellato negli ultimi anni una serie incessante di manovre di ultima istanza, per ottenere quasi in elemosina liquidità immediata a fronte di un rinvio del proprio debito prossimo alla scadenza, con un indebitamento della città che toglie qualsiasi possibilità di futura ripresa».
La tecnica dello struzzo «Piuttosto che eliminare rendite di posizione, sprechi, inefficienze – prosegue il consigliere d’opposizione – si continua sulla tecnica dello struzzo. Abbiamo assistito ad un incremento del debito pubblico di Terni per oltre 30 milioni di euro, una cifra enorme per rifinanziare un Comune in cattive acque ma l’aspetto che peggiora ulteriormente quella cifra è la vita media del debito che, con l’ennesima manovra in corso, non si riduce di un euro ma si allunga a dismisura fino al 2040 con buona pace dei ternani che dovranno lavorare per il resto della propria vita per pagare i debiti fatti, molti con leggerezza, dalla precedente e dall’attuale amministrazione».
La replica del sindaco Sulle critiche mosse dall’opposizione il sindaco Leopoldo Di Girolamo aveva già replicato ‘preventivamente’ durante la conferenza stampa di presentazione della delibera dell’assestamento di bilancio. «Se l’opposizione dirà che pagheranno le future generazioni – aveva spiegato il primo cittadino – posso sostenere che questa operazione è quella che il 90 per cento delle amministrazioni comunali ha messo in piedi negli ultimi mesi, viste le difficoltà che tutti hanno a chiudere i bilanci».