La giunta del sindaco Di Girolamo

di Massimo Colonna

Un piano da 14.5 milioni di euro per cinque anni, dal 2016 al 2021, da far passare al voto del consiglio comunale e poi al vaglio del ministero e della corte dei Conti. Ma ormai il quadro è disegnato: il piano di rientro economico, comunemente chiamato predissesto, passerà, come già annunciato dalla stessa giunta, dalla vendita di beni comunali «non più considerati indispensabili», alla revisione degli accertamenti di entrata comunale, fino all’aumento di alcune tariffe, come il ticket dei parcheggi a pagamento e il biglietto della Cascata delle Marmore che passerà da 9 a 10 euro. Con in più anche l’eliminazione di alcuni vantaggi Imu per i canoni agevolati. «E’ una operazione di trasparenza – ha spiegato il sindaco Leopoldo Di Girolamo – con cui siamo sicuri poter rilanciare l’azione dal Comune».

LE REAZIONI DELLE OPPOSIZIONI

I numeri A parlare di numeri è direttamente l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi, che ha tenuto la delega al Bilancio anche dopo la rivisitazione degli incarichi dopo l’Operazione Spada. Accanto a lui nella conferenza stampa organizzata nella sala consigliare di Palazzo Spada il primo cittadino e tutta la giunta, ad eccezione di Emilio Giacchetti fermato dall’influenza. Prima di tutto le cifre: il totale del disavanzo è 14.590.049,93 euro, di questi sono debiti fuori bilancio 7.145.034,90, accantonamenti per eventuali contenziosi 4.000.000,00 e il disavanzo del 2015 pari a 3.445.015,03. Quetsa la cifra su cui ora dovranno esprimersi ministero e corte dei Conti che ovviamente valuteranno anche i progetti messi in campo dal Comune per ripianare.

Come funziona Ma cosa cambia a stretto giro di posta e come si snoderà la vicenda nei tempi, dopo l’approvazione della giunta? Il consiglio comunale ha già deliberato l’adozione nell’ottobre scorso e il 28 dicembre prossimo voterà il contenuto del piano. Poi sarà inviato al ministero dell’Interno che entro 60 giorni dalla data di presentazione effettua l’istruttoria e redige una relazione finale, trasmessa poi alla corte dei Conti. In questa fase il ministero può formulare rilievi o richieste a cui il Comune deve rispondere entro 30 giorni. Poi la sezione regionale di controllo della corte dei Conti entro 30 giorni dalla relazione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali delibera sull’approvazione o meno. In caso di ok è la corte stesa che vigila sull’esecuzione. Fino a questa fase intanto le procedure esecutive nei confronti del Comune sono sospese. «Il piano è in congelatore – ha spiegato l’assessore D’Ubaldi – in attesa del via libera definitivo che dovrebbe arrivare a maggio prossimo, anche se ovviamente iniziamo a lavorare su questa nuova linea».

La cause del disavanzo In sostanza la ricognizione effettuata dai vari dipartimenti del Comune in questi ultimi mesi ha riguardato la quantificazione dei fattori di squilibrio, il disavanzo di amministrazione dall’ultimo rendiconto e i debiti fuori bilancio. «Per quanto riguarda la cause che hanno portato a questa situazione economica – ha spiegato l’assessore – sono da ricondurre a un disordine organizzativo e un disallineamento strutturale fra Comune e aziende partecipate, una situazione diffusa di debiti fuori bilancio per le amministrazioni e ad uno squilibrio dell’esercizio 2015, dovuto anche alle nuove regole dell’armonizzazione contabile».

I rimedi: le vendite Tra i rimedi messi in campo dal Comune c’è anche la vendita di «quei beni non ritenuti più indispensabili», da tradursi con immobili e partecipazioni delle partecipate. Nel piano al momento sono state inserite la privatizzazione di alcuni rami di FarmaciaTerni, e piani di riequilibrio che riguardano Ater (con la vendita di alcune strutture comunali), parcheggi, vocabolo Staino, Ex Dicat, Ex Maratta e via Tre Colonne. «E’ chiaro che il nostro piano verrà aggiornato ogni sei mesi, quindi se per esempio qualche vendita messa in cantiere dovesse saltare ci sarà una riorganizzazione», ha spiegato l’assessore D’Ubaldi.

Più entrate e meno spesa Le maggiori entrate per l’amministrazione sono state individuate nell’eliminazione di alcune agevolazioni Imu in particolare per i canoni agevolati, l’aumento del biglietto di ingresso alla Cascata delle Marmore che passa da 9 a 10 euro e quello del ticket dei parcheggi a strisce blu, «che si allinea – ha spiegato il sindaco Di Girolamo – al trend nazionale visto che Terni ha i costi più bassi dopo Messina». Poi c’è la riduzione della spesa pubblica, che riguarderà pubblica illuminazione, riscaldamento, utenze telefoniche, trasporti vari, mense, canili, pulizie, autoparco, servizi cimiteriali, biblioteca e impianti sportivi.

Caos e Asm In precedenza si era ipotizzato anche la vendita di quote Asm da parte del Comune. Su questo fronte ha fatto il punto lo stesso sindaco, che ha preso a sé gli incarichi di Piacenti proprio sulle municipalizzate. «La giunta ha sempre sostenuto che eventuali rivisitazioni dei rapporti con Asm in merito a partecipazioni ricadranno economicamente sulla stessa Asm. Non vogliamo che la questione Asm sia utilizzata per la situazione economica del Comune e che rientri in particolare in questo piano». Sul Caos invece potenziali novità in vista: «La convenzione del Caos – ha spiegato D’Ubaldi – è esuberante rispetto a questo quadro di ristrettezze. Nel 2018, quando scadrà il bando attuale, si valuterà se reinternalizzare il servizio o se ragionare su un nuovo bando a migliori condizioni».

@tulhaidetto

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