Il Caos di Terni

di Mar. Ros.

«C’è qualcuno che crede d essere il padrone di Terni e dimostra poi di essere il re del niente, siamo stanchi di un’idea di cultura élitaria ed esclusiva». Così Thomas De Luca replica alla risposta dell’assessore alla cultura Giorgio Armillei che accusa il M5s di «populismo sanzionatorio e ispettivo. Voi – ha detto ai membri del gruppo consiliare – pensate di essere i puri e di parlare con un’élite di impuri». Al centro della discussione ancora il Capodanno al Caos: sul tavolo della giunta un’interrogazione precedente l’annullamento del cenone con festa.

M5s Nel documento presentato dai Grillini numerose domande rispetto ad autorizzazioni e gestione dell’evento così come era stato pensato, ma l’assessore: «Difficile non notare il carattere irrituale di questo atto ispettivo, visto che l’evento non ha avuto sede; piuttosto che rispondere all’interrogazione, risponderò sull’interrogazione». La posizione di Armillei fa infuriare anche Valentina Pococacio. L’esponente del M5s: «L’interrogazione è precedente all’annullamento dell’evento, l’assessore ha l’obbligo di rispondere».

Thomas De Luca  Poi si accende il microfono di De Luca: «Il Caos è la struttura museale comunale affidata tramite bando all’Ati composto da Civita cultura, Indisciplinarte, Actl e Alis e il suo scopo preminente è quello di promuovere forme di cultura e iniziative a scopo sociale – premette il consigliere nell’interrogazione – ma quell’evento con cenone e sale da ballo nella notte di San Silvestro era in linea con gli obiettivi del sistema museale? La Soprintendenza dei beni culturali era stata avvertita e aveva rilasciato regolare nulla osta?».

Interrogazione Non solo. I quesiti posti dal M5s all’assessore Armillei sono piuttosto numerosi. I pentastellati volevano sapere se esisteva autorizzazione da parte dell’assessorato comunale competente, in quale modo il Comune fosse partecipe all’evento tramite patrocinio, se gli spazi del Caos sono a norma per manifestazioni di pubblico spettacolo, se i viglili del fuoco avessero rilasciato nulla osta per uscite di sicurezza, se l’Arpa avesse effettuato controllo preventivo su impatto acustico, se erano state disposte misure di sicurezza adeguate, il numero di biglietti venduti e l’incasso complessivo, come era stata pensata la contabilizzazione e la modalità dei pagamenti ai professionisti ingaggiati per la serata, se era stata stipulata qualche forma di assicurazione per eventuali danni agli ambienti.

Giorgio Armillei L’assessore alla cultura, chiamato a rispondere, ribadisce quanto già dichiarato a Umbria 24 prima della fine dell’anno 2015: «Una clamorosa invasione di campo della politica nell’amministrazione e nell’attività di impresa, un’intrusione nell’attività di controllo tecnico-amministrativo che non spetta agli organi di indirizzo politico». Nel merito dell’interrogazione poi aggiunge: «Non era prevista per questo tipo di attività alcuna autorizzazione da parte delle amministrazioni statali, l’affidamento in concessione dei servizi aggiuntivi (in questo caso culturali ndr) prevede già un organismo di indirizzo e controllo della direzione cultura».

Il Caos «Il paragrafo 41 del progetto di gestione risultato vincitore (l’Ati di 4quaattro soggetti, ndr) prevede iniziative speciali di coinvolgimento di grande pubblico in occasione di una serie di appuntamenti tra cui il Capodanno. Iniziative di questo genere – afferma Armillei – negli spazi museali e in altri luoghi deputati alla promozione culturale sono estremamente diffuse». Per maggiore chiarezza l’assessore fa un elenco: «Gli Uffizi a Firenze, il Macro a Roma, il Guggenheim a Venezia, il teatro alla Scala di Milano, il museo di storia naturale a Pisa, i musei senesi, quelli bresciani, il Maxxi e volendo potremmo anche andare oltre i confini nazionali, questo – ha specificato – per dire che c’è coerenza tra le iniziative che erano previste al Caos e il sistema museale».

Sicurezza «Gli spazi del Caos sono a norma rispetto alle differenti destinazioni d’uso di ciascun ambiente – prosegue Armillei – e non era previsto alcun controllo preventivo da parte di Arpa sui limiti acustici». Rimangono tabù il numero di biglietti venduti e il rispettivo incasso, sui quali l’assessore non si esprime visto poi l’annullamento dell’evento. «Tutto quello che avviene all’interno del Centro arti opificio Siri – dice rispetto ai pagamenti dei professionisti – avviene nel rispetto delle norme previste dal sistema fiscale. Detto tutto ciò – ha chiosato – direi che siamo di fronte ad un atto di populismo sanzionatorio e ispettivo che significa rigettare in radice ogni tentativo di comporre nel quadro della legalità interessi diversi». De Luca: «Pretendere chiarezza sul rispetto della legalità non può essere giudicato un modo per ostacolare eventi o mera burocrazia fastidiosa».

Twitter @martarosati28

One reply on “Terni, fuochi d’artificio in aula per Capodanno annullato al Caos: è ancora scontro M5s-Armillei”

  1. E’ triste ma queste sensazione di un gruppo di “fortunati” che più di altri appartengono ad un ambiente sociale e culturale e ne godano i frutti l’ho avuta anche io, ma forse è così dappertutto e forse mi sbaglio, però perché annullare l’evento del veglione se si era dalla parte della ragione e non si aveva nulla da temere? questo mi fa veramente pensare…

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