di C.F.
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Non passa la sfiducia al sindaco dimissionario Daniele Benedetti. Dopo un consiglio comunale durato circa sette ore il tentativo delle opposizioni, inizialmente compiuto compattamente, si è schiantato contro i banchi vuoti dei consiglieri Maurizio Hanke (Terzo polo) e Aliero Dominici (gruppo Misto), pure firmatari della mozione. I due dopo aver incassato l’appoggio della maggioranza per un ricalcolo del buco di bilancio basato sui rilievi mossi dall’ex direttore Angelo Cerquiglini hanno abbandonato l’aula al momento del voto, permettendo al sindaco di salvarsi con 15 voti, compreso quello del sindaco che si è dato fiducia, contro i 14 delle opposizioni, a cui si è unito, come annunciato, Marco De Angelis (lista civica).
Nuova maggioranza? Prematuro parlare di una nuova maggioranza in consiglio comunale, anche se nelle due votazioni che hanno preceduto la sfiducia gli equilibri sono effettivamente mutati, con la coalizione che ha potuto contare su 17 voti, 15 propri più quelli di Hanke e Dominici, e la minoranza scesa a 13, mentre De Angelis ha scelto nel caso l’astensione.
Benedetti: «Bilancio pronto» Ora occorrerà capire se le due mani saranno nuovamente tese in fase di approvazione del bilancio 2013 e del Piano di Rientro, documenti su cui il dimissionario Benedetti, nel suo intervento in aula, ne ha assicurato la definizione, anche se qui il nodo preliminare è rappresentato dal parere dei revisori senza il quale difficilmente i consiglieri di maggioranza si assumeranno la responsabilità della delibera. «La quadratura del bilancio c’è – ha affermato Benedetti – mentre per il rientro sono pronte le linee guida che prevedono, oltre a introiti da legge 10, recupero evasione e alienazioni credibili, che non scatteranno prima della fine del 2014, una revisione sostanziale delle modalità di gestione dei servizi in scia con quanto previsto per le mense scolastiche, mentre è inevitabile un aumento sull’aliquota Imu sulla seconda casa».
Contromisure su rilievi revisori Per fronteggiare il parere dei revisori, che di fatto hanno bocciato il riaccertamento, invitando a una nuova verifica, il sindaco dimissionario ha spiegato: «Entro venerdì gli uffici consegneranno ulteriori carteggi relativi alle poste di bilancio su cui il collegio ha chiesto maggiori accertamento, così come entro venerdì revocheremo i mandati di pagamento per circa un milione di euro emessi da Cerquiglini in favore di Umbria mobilità e li riemetteremo con le corrette imputazioni, noi quei soldi all’azienda trasporti li dobbiamo versare». Le violazioni che per i revisori l’ex dg avrebbe commesso con la movimentazioni sono già state inserite nel fascicolo relativo al procedimento disciplinare in corso. Sarà da vedere se i chiarimenti basteranno al collegio, da mercoledì ricomposto con la surroga di Filippo Riccardini deliberata dall’aula.
Inversione ordine del giorno Ma prima delle parole del sindaco, arrivate intorno alle 22.40, in consiglio comunale è andata in scena la manovra annunciata in conferenza stampa da Hanke e Dominici che ai colleghi hanno richiesto, rispettivamente, la votazione sull’inversione dell’ordine del giorno, così da discutere prima della sfiducia la mozione sul ricalcolo del buco sulla base dei rilievi formulati da Cerquiglini, e l’urgenza su un secondo documento con cui di fatto si chiede alla Regione un risarcimento di 24 milioni di euro per finanziamenti non assegnati al territorio. Entrambe le richieste sono passate con 17 voti favorevoli, vale a dire quelli dei due consiglieri di opposizione, la maggioranza e il sindaco, 13 contrari, mentre Marco De Angelis si è astenuto. A quel punto è stato chiaro che i fatti avrebbero rispettato i pronostici degli ultimi giorni e che il sindaco Benedetti sarebbe riuscito a virare un attimo prima di incagliare sulla sfiducia.
La rabbia delle opposizioni Ma nessuno tra i banchi delle opposizioni si è sottratto allo scontro. Durissimo Antonio Cappelletti (Rinnovamento): «Siamo di fronte a una reiterata illegittimità, nascosta dietro a una mozione ridicola, che i consiglieri di maggioranza stanno sostenendo, un comportamento gravissimo che possiamo definire tranquillamente illegale». Sergio Grifoni (Terzo Polo) ha, invece, calcato la mano sul «fallimento dell’amministrazione che dal rilancio del centro storico alle promesse di sviluppo non è riuscita a centrare un solo obiettivo», mentre Alessandro Cretoni (Pdl) ha ricordato «il drammatico deficit di partecipazione e le conseguenze viste alle assemblee sul buco di bilancio», così come Davide Placidi (M5s) ha evidenziato «l’incredibile fatica con cui il consiglio è venuto a conoscenza di documenti cruciali».
Entro novembre bilancio e Pdr A parare i colpi, prima, il capogruppo Pd Daniela Tosti che ha ribadito come «ogni sforzo ora è teso a scongiurare il commissariamento», poi, Enzo Alleori (Socialista) «in questi ultimi mesi abbiamo visto un accanimento politico pericoloso per la città» e anche il collega Piccioni che ha respinto le accusa di illegalità lanciata dai banchi delle opposizioni. Evitato lo schianto con la sfiducia, ora la giunta dovrà, entro i primi di novembre, varare bilancio 2013 e piano di rientro, ma soprattutto incassare l’ok dei revisori.