di Chia.Fa.
«L’attacco del Pd al sindaco di Spoleto sul caso Patriti è pura demagogia». Fanno quadrato intorno al primo cittadino Fabrizio Cardarelli alla vigilia della votazione della mozione di sfiducia, i gruppi di maggioranza Spoleto Popolare e Rinnovamento che comunque si unisco al coro di rammarico per la probabile perdita del professionista quarantatreenne Alberto Patriti, punta di diamante della Chirurgia del San Matteo, classificatosi primo al concorso per il primariato degli ospedali riuniti Marche Nord (Pesaro-Fano). Intanto sulla mozione di sfiducia al sindaco, attesa al voto del consiglio lunedì, si registra la lettera aperta dei gruppi M5s, Pd e Misto, gli stessi che hanno depositato l’atto: «Chiediamo ai consiglieri di prendere una posizione chiara senza galleggiare o arrampicarsi sugli specchi con assenze e astensioni».
Maggioranza contrattacca Pd Intanto però tiene banco il caso Patriti, quarto al concorso del 2015 per il primariato della Chirurgia di Spoleto e primo a quello appena concluso degli ospedali riuniti Marche Nord, che ha già fatto registrare le bordate dei democratici e dei consiglieri del gruppo Misto ma anche la richiesta di Emili e Cretoni di un summit con l’assessore regionale Luca Barberini e il direttore generale della Asl, Imolo Fiaschini. Ora sulla probabile partenza del chirurgo esperto in robotica si registra anche la presa di posizione della maggioranza: «Non si può che rimanere esterrefatti davanti alle dichiarazioni di Pd e gruppo Misto sulla cattiva gestione dell’ospedale visto che tutta la sanità è in capo ai democratici incapaci di farsi sentire, nonostante l’autorevole esponente provinciale (Dante Andrea Rossi, ndr), all’interno dello stesso partito per ottenere ciò che è importante per la città». E poi: «Ricordiamo – vanno avanti i gruppi di Rinnovamento e Spoleto popolare – che per il ritardo dei concorsi di Chirurgia e Anestesia la maggioranza ha chiesto le dimissioni dell’allora dg della Asl (Sandro Fratini, ndr) e che quando il sindaco auspicava la tutela professionalità dell’ospedale gli stessi che ora piangono la partenza di Patriti risposero che erano importanti primariati e non i primari».
Nuovi concorsi e summit urgente Dopodiché il futuro: «Siamo comunque estremamente rammaricati per la scelta forzata che ha dovuto prendere il dottor Patriti perché-scrivono – l’ospedale perde una figura fondamentale e un’eccellenza fermo restando che l’anno scorso non è stato il sindaco a decidere che non poteva essere primario del San Matteo. Ma a breve saranno espletati i concorsi per diverse figure apicali del nostro ospedale che ne decreteranno il futuro dei prossimi venti anni e vigileremo con estrema attenzione affinchè le precedure siano caratterizzate dalla massima trasparenza al fine di centrare l’obiettivo citato recentemente anche dall’assessore regionale Barberini, ossia la nomina dei più bravi. Condividiamo infine la richiesta dei consiglieri Emili e Cretoni di convocare con massima urgenza lo stesso Barberini».
Sfiducia: lettera aperta di Pd, M5s e Misto Prima però c’è da superare lo scoglio della mozione di sfiducia al sindaco appeso a una maggioranza risicata (13 a 12). A tentare di rinsaldare le fila delle opposizioni sono Pd, M5s e Misto che con una lettera aperta cercando di trovare prima di tutto la sponda di Emili e Cretoni: «Continuare ad amministrare così la nostra città significa accelerarne il declino contro cui si batteva in campagna elettorale lo stesso sindaco con argomentazioni convincenti poi smentite dai fatti». Quindi le bordate: «Registriamo la totale assenza di un progetto di sviluppo economi; di interventi tesi all’incremento turistico; svilimento e fuga delle eccellenze dal nostro ospedale, mortificazione della partecipazione popolare, gestione improvvisata e dilettantistica del post sisma; azzeramento dell’autorevolezza istituzionale nel contesto regionale». Da qui l’appello: «Cari colleghi consiglieri, non pensate che sia ora di staccare la spina? Vorremmo che in tutti voi albergasse la medesima coerenza soprattutto nei colleghi Emili e Cretoni che con il corpo siedono nei banchi dell’opposizione, ma con il cuore e la mente in quelli della maggioranza. Vorremmo che si pronunciassero in maniera definitiva, senza galleggiare nel mare degli equivoci, ricordandogli che le astensioni sono voti a favore così come le assenze strategiche. Anche per questo riteniamo – concludono – che la nostra mozione di sfiducia, approvata o respinta, sarà comunque utile per fare chiarezza sulle varie posizioni interne al consiglio».
@chilodice