È sulla base di un giudizio «altalenante» su una manovra finanziaria in cui vedono «luci e ombre» che la Cisl, in Umbria come nel resto del paese, ha deciso di sfilarsi dallo sciopero generale indetto venerdì da Cgil e Uil. Le ragioni del no sono state esposte in mattinata a Perugia nel corso di una conferenza stampa nella sede del sindacato. Ragioni che «si basano sulla responsabilità – è stato detto – di chi non vuole creare ulteriori disservizi e di chi non vuole far perdere un giorno di lavoro e di retribuzione ai lavoratori già falcidiati dall’inflazione».
A PERUGIA PIAZZA PIENA: «ADESIONE OLTRE LE ASPETTATIVE»
Elementi positivi Come spiegato dal segretario Angelo Manzotti nella manovra ci sono anche degli elementi positivi: «La priorità in assoluto – ha detto – era tutelare le retribuzioni e le pensioni da una inflazione galoppante». Obiettivo che può essere centrato «abbassando la pressione fiscale sulle retribuzioni e sulle pensioni e rinnovando i contratti di lavoro». «Nella legge di bilancio – ha aggiunto – troviamo la questione del cuneo contributivo e soprattutto vediamo che c’è stata anche una revisione delle aliquote Irpef, soprattutto per le fasce fino a 35 mila euro dove si applica l’aliquota minima del 22 per cento. Quindi è un primo passo».
VIDEO – A PERUGIA STUDENTI E LAVORATORI IN PIAZZA
I problemi Ovviamente «le forti criticità non mancano». Manzotti ha parlato in particolare della «partita legata al sistema previdenziale, che è un ulteriore irrigidimento rispetto alla legge Fornero». Per la Cisl si dovrebbe andare in pensione «a 62 anni e 41 di contributi, prevedendo le flessibilità del caso e tenendo in seria considerazione quelli che sono i lavori usuranti». Critiche anche su misure come Opzione donna e Ape sociale: «Lì vogliamo cambiare questa norma e lo vogliamo fare avviando un percorso di sensibilizzazione, sia nei confronti del Governo che delle parti politiche».
In piazza Tutti temi che la Cisl porterà in piazza il 25 novembre a Roma, nel corso di una «manifestazione nazionale per attirare l’attenzione e rivedere l’aspetto delle pensioni, per noi fondamentale». «Lo strumento della concertazione – è stato aggiunto – è quello giusto per incidere in economie come quella umbra: la nostra regione infatti è tra quelle con i più bassi salari. La situazione può essere migliorata attraverso la contrattazione di secondo livello». Oltre a Manzotti hanno partecipato alla conferenza stampa anche gli altri membri della segreteria, ovvero Simona Garofano, Gianluca Giorgi e Riccardo Marcelli.