di D.B.
Dopo oltre 20 anni di governo e di presenza in consiglio regionale, un pezzo di sinistra umbra domenica si gioca tantissimo. Reduce dalle batoste subite alle amministrative dello scorso anno, in special modo a Perugia e Terni, dove Rifondazione non ha più rappresentanti nei rispettivi consigli, il Prc ha deciso di percorrere la strada in solitaria rompendo con il centrosinistra e dando vita, insieme all’Idv ma non solo, a L’Umbria per un’altra Europa. Candidato è Michele Vecchietti, ternano, che giovedì sera ha chiuso la propria campagna elettorale a Perugia, in piazza IV Novembre, in compagnia di Marco Revelli.
Renzi e Marini In queste settimane L’Altra Umbria ha caricato a testa bassa il Pd e quel che rimane del centrosinistra, spiegando ai suoi elettori che Renzi e Marini pari sono e che all’Umbria serve una svolta. «L’Umbria per un’altra Europa – dice Vecchietti nel suo appello al voto – è l’alternativa, è il cambiamento contro il consociativismo di centrosinistra e centrodestra, la personalizzazione della politica, la demagogia, i predicatori dell’odio e del qualunquismo». Il modello vincente a cui guardare e al quale L’Altra Umbria si ispira è quello di Syriza e del suo leader Alexis Tsipras. L’obiettivo dichiarato è quello di eleggere almeno un consigliere ma complice una criticatissima legge elettorale, centrarlo non sarà facile. Alla lista di Vecchietti infatti potrebbe non bastare il sette o l’otto per cento per conquistare uno dei 20 posti a disposizione.
L’INTERVISTA A MICHELE VECCHIETTI
Voltare pagina «Si tratta di voltare pagina – aggiunge il candidato presidente – e costruire un polo antiliberista e solidale, alternativo alle politiche renziane, per una regione diversa. All’Umbria della recessione, della subalternità, della disoccupazione, della precarietà, all’Umbria della crisi c’è un’alternativa, la cui costruzione passa per un voto domenica 31 maggio a L’Umbria per un’altra Europa». «Solo una sinistra forte – conclude -, antiliberista e democratica, può restituire voce e rappresentanza a chi ne è stato privato in questi anni, opponendosi alle controriforme del governo Renzi e dotando la nostra regione di un nuovo modello di sviluppo, socialmente ed ecologicamente sostenibile. Alla nostra regione serve un programma coerente con le sue necessità e possibilità».
Twitter @DanieleBovi