di Daniele Bovi
O di qua o di là per quello che vede come «un referendum storico» dove, come ogni referendum, le opzioni sono solo due: «Sì o no al cambiamento», che vuole essere impersonato da Claudio Ricci. Il sindaco di Assisi si avvia ad entrare nella fase più intensa della campagna elettorale, in mezzo alla quale dovrà mettere mano alle liste. La prima, «Ricci presidente», quella che ha l’ambizione di raccogliere consenso in modo trasversale sarà formata, secondo quanto riferisce lo stesso Ricci, da ben 12 donne, «molti giovani, numerosi avvocati e professionisti, imprenditori, insegnanti e persone legate ai valori della famiglia, del lavoro e della solidarietà sociale». Questo dovrebbe essere il profilo dei candidati della lista, una delle tre civiche che formano, con FI, FdI, Lega e Area popolare, la coalizione che si candida a spodestare Catiuscia Marini da palazzo Donini.
I nomi Il sindaco per ufficializzare la squadra di «Ricci presidente» vuole aspettare che tutti accettino ma intanto un quadro è già possibile farlo. Il sindaco schiererà Rossella Pomanti, derutese e direttrice dell’Inps di Spoleto, il consigliere comunale tuderte Claudio Serafini, l’ex rifondatore e vicesindaco di Gubbio Fabrizio Palazzari, Ernesta Cambiotti (sempre da Gubbio) la presidente del consiglio comunale di Assisi Patrizia Buini, la spoletina Marina Morelli, Anna Clelia Moscatini da Giano e non solo. In corsa dovrebbero esserci anche Luisa di Curzio da Cascia, che guida la minoranza in consiglio comunale, mentre in maggioranza, ma a Perugia, è Sergio De Vincenzi, che ha alle spalle una lunga storia politica.
La squadra Cattolico, portavoce delle istanze delle famiglie numerose, è stato candidato al consiglio regionale nel 2010 con l’Udc, fino all’elezione avvenuta nel giugno scorso con Ncd; partito mollato a neppure un mese dalla vittoria di Romizi per approdare al gruppo Misto. Ora l’ingresso nella lista di Ricci per tentare il salto dal consiglio comunale (all’interno del quale l’avventura potrebbero tentarla anche Michelangelo Felicioni per la Lega, Massimo Perari per FI e Nilo Arcudi per i socialisti) a quello regionale. Tornado a «Ricci presidente», in squadra dovrebbe esserci anche il ternano Andrea Fabbri e il medico Floriano Ventura, che lavora all’ospedale di Perugia.
Le altre liste Altro discorso quello che riguarda «Umbria popolare», la lista che avrà connotati più visibilmente politici. I due big in questo caso saranno Massimo Monni (Ncd) e Sandra Monacelli, che arriva da un Udc spaccato dove una parte, quella fa capo a Maurizio Ronconi e all’ex consigliere regionale Enrico Sebastiani, dovrebbe lavorare per inserire nella lista civica della presidente Marini delle figure che arrivano dal mondo cattolico. In corsa per Umbria popolare ci sarà anche la folignate Stefania Filipponi, mentre è in dubbio la presenza dell’ex leghista Gianluca Cirignoni. Nello schema di Ricci poi la terza lista, «Cambiare in Umbria», dovrebbe dedicarsi alla raccolta del consenso specialmente nella provincia di Terni. I nomi che circolano sono quelli del vicesindaco di Otricoli Daniele Ceccotti, di Michele Rossi, del medico Valerio Mecarelli, del sindaco di Attigliano Daniele Nicchi e di Stefano Olimpieri, ex capogruppo dell’opposizione al Comune di Orvieto. Quanto a Terni, l’intenzione è quella di coagulare molti di quelli che alle amministrative hanno cercato di sbarrare la strada a Leopoldo Di Girolamo.
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