Guerra, Vinti, Bravi e Mattioli (foto U24)

di Daniele Bovi

Nella galassia a sinistra del Partito democratico la discussione sulla prossima tornata amministrativa inizia giovedì sera ad Assisi con un punto fermo: «Non necessariamente bisogna partire dall’unità del centrosinistra». A dirlo è l’ex assessore regionale, ed ex segretario di Rifondazione comunista Stefano Vinti (da tempo in rotta con il suo ex partito) , che insieme a Mario Bravi, Giuseppe Mattioli di Sinistra per Perugia e Simone Guerra della segreteria regionale di Sel ha presentato, giovedì con una conferenza stampa, le due iniziative con cui la neonata Sinistra Italiana verrà battezzata in Umbria. Una regione dove a primavera si voterà in otto comuni: Città di Castello, Assisi, Amelia, Nocera Umbra, Bevagna, Montecastrilli, Avigliano Umbro e Parrano.

Al voto Nella città di San Francesco in serata si terrà una prima riunione, con all’ordine del giorno proprio le amministrative, tra chi ha deciso di aderire al progetto nato da quelli che hanno detto addio al Pd, come Stefano Fassina, Nicola Fratoianni, Alfredo D’Attorre e molti altri. Proprio Fassina e Fratoianni parteciperanno, venerdì alle 17.30 all’Hotel Valentino di Terni, al primo dei due incontri umbri di Sinistra italiana, il secondo dei quali si terrà a Perugia venerdì 17 alle 17.30 al 110 Cafè di via Pascoli, dove sarà presente D’Attorre. Nel frattempo però già si parla di amministrative: «Il quadro politico – ha detto Vinti – è in evoluzione positiva. Se un anno fa ci battevamo per un centrosinistra unito ora non necessariamente bisogna partire da lì. Anzi, direi che le condizioni si allontanano».

Alleanze «L’alleanza con il Pd – aggiunge Guerra – sarà l’eccezione e non la regola. Di sicuro le condizioni politiche sono cambiate e sui territori le difficoltà non mancano. Del voto ci sarà tempo per parlare, ora deve nascere questo nuovo soggetto». Sinistra italiana infatti «è all’inizio del suo percorso e dovrà diventare un partito anche in Umbria». Un partito che sarà «all’opposizione del governo Renzi, contro il Job Act, la Buona scuola e la riforma costituzionale». Una Sinistra italiana «di sinistra ma non populista», «non una sommatoria di gruppi dirigenti – aggiunge Bravi, ex segretario della Cgil umbra – ma un percorso democratico che darà vita a un partito di sinistra nel 2016, di governo e non di testimonianza».

DA RIFONDAZIONE L’APPELLO DI FLAMINI: «SERVE UNA SINISTRA UNITA»

Sereni Allargando lo sguardo a quanto succede a livello nazionale, a intervenire giovedì sulle alleanze è la deputata umbra del Pd Marina Sereni, secondo la quale «sulla sollecitazione dei sindaci di Milano, Genova e Cagliari si è sviluppato a sinistra del Pd un dibattito incomprensibile. È Sinistra italiana a non volere le alleanze». «A Torino come a Bologna, a Milano come a Roma, esponenti di primo piano di Sel/SI – continua – hanno annunciato di non voler partecipare a primarie comuni e di voler presentare propri candidati, con l’esplicito obiettivo di impedire la vittoria al primo turno dei candidati del Pd e del centrosinistra». Sereni auspica che alla fine «si dia vita a proposte unitarie delle forze di centrosinistra» anche perché il rischio «è quello di affidare il governo delle città alla destra di Salvini o al M5S in nome di una distanza ideologica da Renzi e dal Pd».

Tabacci e Ronconi Movimenti intanto ci sono anche nella parte centrale dello schieramento politico. Giovedì infatti in una nota il Centro democratico di Bruno Tabacci dà notizia di un incontro che si è tenuto a Roma tra lo stesso Tabacci e Maurizio Ronconi, ex Udc e reduce dall’esperienza della lista di centro a sostegno di Catiuscia Marini. Un incontro definito «molto positivo» alla fine del quale viene registrata «una sostanziale identità di vedute e una possibile convergenza sui prossimi passi da intraprendere per rafforzare l’area riformista e moderata del centrosinistra e contrastare l’avanzata delle forze populiste e antieuropeiste». Nelle prossime settimane Tabacci sarà Umbria per dare seguito a quanto stabilito durante la riunione.

Twitter @DanieleBovi

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