Ha una carica simbolica l’appuntamento di Perugia con il presidente nazionale del Pd Matteo Orfini.

Cardinali Incontro a Umbrò, «simbolo – ha detto Valeria Cardinali, parlamentare e organizzatrice dell’evento insieme a Giampiero Giulietti, al segretario regionale Pd, Giacomo Leonelli e al presidente di Arci, Franco Calzini – di una nuova forma di partecipazione civile. Dobbiamo riprendere a fare cultura e politica – ha continuato Cardinali, dobbiamo recuperare un senso di dialogo con i cittadini, offrendo segnali come questi. In questo luogo, che non è un semplice luogo ma uno spazio dal quale si parla alla città, interpretandola nella sua cultura più profonda e nelle sue forme espressive di creatività, vogliamo dare il segnale di una politica differente, operosa e concreta rispetto alle esigenze della nostra gente».

VIDEO. L’INTERVISTA A ORFINI

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Leonelli Giacomo Leonelli ha invece presentato la due giorni del Partito Umbro, la Leopolda del Pd, come «la prima tappa – ha detto – dopo ‘Umbria Verso0. Da qui il nome appunto di ‘Stazione Pd’. Un format di tavoli di partecipazione – ha continuato à a cui si siedono i nostri iscritti ma anche i cittadini e vengono a suggerire alla politica idee, proposte, per un percorso comune da qui al 2020».

Orfini «Le esigenze che ci sono qui – ha detto Orfini rispondendo alle domande di Umbria24 sulla sconfitta del Pd al Comune e su una vittoria regionale con difficoltà – sono quelle che abbiamo nel paese. Ci stiamo interrogando su uno strumento di partecipazione e dialogo innovativo. Spesso facciamo fatica a essere all’altezza del messaggio nazionale. Questa opera di rinnovamento la stiamo affrontando anche in Umbria. Nei prossimi giorni  ci sarà una due giorni importante di discussione, ho trovato consapevolezza, voglia di cambiamento e disponibilità a sperimentare una nuova organizzazione del partito. Nessuno ha la soluzione, in Italia abbiamo sperimentato un modello partecipativo aperto, come ad esempio con le primarie. Oggi le persone vogliono aggregarsi attorno alle questioni di cui sono appassionate e vogliono contribuire allo sviluppo, noi facciamo fatica a rispondere a queste esigenze perchè abbiamo una macchina pensata per un tempo passato. Dobbiamo cambiare la macchina».

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