Le operazioni in un seggio di Perugia (foto M.G. per U24)

di Daniele Bovi

La parte più importante, come spesso accade, è alla fine dove di solito si accumula pure il veleno. Al termine di un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi i segretari regionali di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno diffuso una nota in cui, sostanzialmente e pur senza nominarlo, si scorge una chiusura all’ingresso in coalizione di Progetto Umbria, la lista che potrebbe sorgere dall’esperienza di Progetto Perugia animata dai fratelli Calabrese e da Pietro Laffranco. Annunciando che a breve arriverà il nome del candidato, Virginio Caparvi, Catia Polidori e Franco Zaffini spiegano che «di certo avremo un centro destra compatto e unito, aperto qualora ce ne siano i presupposti, a una sola lista civica che vada oltre i confini del centro destra, che raccolga il malcontento di una sinistra delusa lontana dalle politiche clientelari di questa amministrazione regionale e di quelle passate». A microfoni spenti si sottolinea l’ambizione di includere chi è in grado di portare un valore aggiunto e il maggior peso politico delle regionali rispetto alle elezioni comunali; insomma, se l’esperimento ha funzionato in un contesto non è detto che ciò accada anche in un altro.

Il possibile ticket Per il resto, poche novità. Per quanto riguarda il candidato, i nomi rimangono quelli della senatrice leghista Donatella Tesei (anche se nella Lega le opinioni sono diverse) e del consigliere regionale di FdI Marco Squarta. L’ipotesi più probabile è quella di un ticket con Tesei candidata alla presidenza e Squarta vice, che però non ha alcuna intenzione di mollare e che pensa al ticket solo come extrema ratio. «Presto – assicurano – lanceremo il nostro candidato e cominceremo a condividere con gli elettori programmi e soluzioni». Nel frattempo si pensa anche al programma: «Tra i temi trattati – dicono elencando per il momento i titoli – sanità, infrastrutture, economia e ciclo dei rifiuti, argomenti nevralgici per il rilancio dell’Umbria le cui emergenze di fatto, testimoniano il fallimento della sinistra e della giunta Marini». Questi quattro argomenti sono stati affidati ad alcuni esperti che dovranno mettere sul tavolo delle proposte concrete, e già  a settembre potrebbe esserci un appuntamento programmatico.

Centrosinistra Le cose si muovono anche nel centrosinistra, tramortito dall’azzeramento dei vertici del Pd e della Regione e a caccia di un candidato e di un progetto. A fare un passo in avanti è un gruppo di persone di diversa estrazione, nel quale c’è anche il professore dell’Università di Perugia Luca Ferrucci, che il 13 luglio dovrebbe annunciare insieme ad altri la nascita di un «cantiere civico – dice in una mail scritta ad alcuni amici – che sta nella cultura cattolica, laica e riformista di questa regione». L’idea è quella  di costruire un percorso politico in grado di mobilitare su scala regionale vero civismo, senza riciclati di sorta, in grado di trasformarsi in una possibile gamba di un centrosinistra largo, nell’ambito di una operazione che guarda all’università, al terzo settore, a pezzi di sindacato, dell’impresa, delle professioni e non solo.

Destra incompetente Il «cantiere» subito dopo la presentazione si occuperà di costruire alcune proposte su lavoro, competitività delle imprese, giovani, ambiente, infrastrutture e così via. Quali che siano le proposte (per il momento c’è un manifesto di idee e valori e nulla di più), il progetto «non intende appiattirsi di fronte a una crisi implosiva di alcune forze politiche di questa area nonché a un destino che sembra ineluttabile di lasciare alla destra più arrogante e incompetente il governo di questa regione». Da settembre partirà il lavoro anche su possibili liste e candidature, e chissà che non esca proprio da questo fronte il candidato sul quale i dem potrebbero convergere.

Twitter @DanieleBovi

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