Un'urna elettorale

di Dan.Bo.

Un sistema misto maggioritario e proporzionale, che prevede 232 collegi uninominali per la Camera e 116 per il Senato, ciascuno dei quali avrà il proprio vincitore; poi ci sono i collegi proporzionali – 63 per la Camera, 34 per il Senato – che eleggeranno i restanti parlamentari mentre 18 sono i deputati e i senatori eletti nella circoscrizione Estero. I numeri del Rosatellum bis, la nuova legge elettorale nata dopo enorme fatica mesi fa, sono questi e gli elettori dovranno fare i conti con le nuove regole il 4 marzo, senza sbagliare. La legge prevede un candidato di coalizione e un listino bloccato legato a ciascuna lista, nessun voto disgiunto e una ripartizione dei seggi sulla quale influiranno anche le quote rosa, dato che nelle liste dovrà esserci alternanza di genere.

Come si vota La scheda che gli elettori si troveranno tra le mani è una, e in essa ci saranno i nomi dei candidati per i collegi uninominali e plurinominali. Sotto al loro nome ci saranno i simboli della lista o delle liste collegate, corredate dei nomi dei candidati nel collegio plurinominale. A quel punto ci saranno due possibilità: tracciando un segno sul candidato all’uninominale il voto viene esteso automaticamente alla lista e, nel caso di coalizione, sarà distribuito tra le liste che lo sostengono proporzionalmente ai risultati delle liste stesse in quella circoscrizione elettorale. La legge prevede anche le pluricandidature dato che ciascuna lista può presentare un candidato in un collegio uninominale e in massimo cinque plurimoninali. Nell’uninominale viene eletto chi prende un voto in più, mentre nei plurinominali il riparto avviene a livello nazionale, con metodo proporzionale, tra le coalizioni di liste e le liste che abbiano superato le soglie di sbarramento.

Niente disgiunto Queste ultime funzionano così: i partiti in coalizione presentano un candidato unitario nei collegi uninominali e lo sbarramento è al 3 per cento per le singole liste e al 10 per cento per le coalizioni. I voti dei partiti in coalizione che si attestano tra l’uno e il tre per cento, non riuscendo quindi ad accedere al riparto, saranno assegnati al partito prevalente dentro l’alleanza; se, invece, non si raggiunge l’uno per cento i voti andranno persi. Non esiste dunque alcun premio di maggioranza e non c’è la possibilità del voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare un candidato nel collegio uninominale e una lista a lui non collegata nella parte proporzionale.

Twitter @DanieleBovi

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4 replies on “Elezioni, come si vota col Rosatellum: la guida alle politiche del 4 marzo”

  1. La legge elettorale cosi com’è non permetterà a nessun partito o coalizione di avere una maggioranza per governare.

    I poco informati troveranno difficoltà a porre il proprio segno sulla scheda.

    Buona Fortuna ITALIA|||||

  2. x cenedese angelo: dato che il quorum non esiste alle politiche, ai politici fa comodo che l’astensionismo salga perché così dovranno convincere meno persone a votare per loro. tanto saranno eletti lo stesso. io andrò a votare e annullerò la scheda perché nessuno mi rappresenta davvero. se il mio sarà un gesto singolo allora pazienza, ma se ci saranno molte schede nulle causate dalla difficoltà di porre il segno sulla scheda, come dici tu, ben venga!!! piuttosto che starsene a casa a lamentarsi, meglio votare scheda nulla a questo punto

  3. Anche le scuole dovrebbero dare informazioni sulla legge elettorale. Approfondire su questo tema rientra tra le competenza di cittadinanza

  4. Cosa significa la numerazione dei candidati sulla lista plurinominale? Vuole dire una precedenza nell’attribuzione dei voti a livello nazionale?

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