La sede del Comune di Narni (foto Rosati)

La privatizzazione dell’Asit, azienda di servizi integrati territoriali del Comune di Narni, sarebbe prossima  e mentre il consiglio comunale attende la convocazione per la seduta del prossimo 29 dicembre, l’Unione sindacale di base esprime «forte  preoccupazione circa l’utilità dell’operazione».

Asit Narni La partecipata dell’ente conta 24 unità in dotazione che lavorano al fianco dei dipendenti comunali nel museo cittadino, nei lavori pubblici, all’urbanistica, al centralino ed in altre funzioni di tipo amministrativo: «La trasformazione della società – tuonano dal sindacato – prevede la riduzione del capitale sociale da 120.000 a 80.000 euro. Al momento a partecipazione pubblica al 100%, diventerà a partecipazione pubblica minima del 53.37%».

Usb esprime dubbi su privatizzazione «Il Consiglio alla prossima seduta – spiegano – dovrebbe trattare anche l’approvazione degli schemi dei primi documenti di gara: servizi pubblici affidabili alla società, disciplinare del socio privato e schemi di contratto. L’Usb – proseguono – non comprende la necessità di tale scelta ed esprime forti dubbi sull’opportunità di un’operazione che ha dei passaggi ancora da verificare sulle partite relative alla sostenibilità finanziaria ed amministrativa dell’azione soggetta a verifica da parte dei revisori dei conti, in particolare per quanto attiene la cessione dei crediti ad AsmTerni (alla quale è stato ceduto un ramo d’azienda) ma soprattutto dubbi sui reali benefici per la cittadinanza e per i lavoratori a seguito della cessione contestuale di quote e di servizi a privati che si chiede abbiano svolto negli anni 2012, 2013, 2014 servizi per attività cimiteriali, gestione parcheggi e servizi di pulizia in immobili ad uso pubblico per enti pubblici o enti privati su territori di Comuni con popolazione residente non inferiore a 10.000 abitanti. Chiederemo un confronto all’Amministrazione Comunale di Narni – concludono – per avere risposte».