Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate dal direttore del Servizio idrico integrato, Paolo Rueca, in merito alla realizzazione dell’acquedotto Terria-Pentima. Il consigliere ternano del Movimento 5 stelle in un post Facebook pubblica il decreto sottoscritto dal presidente dell’Ati 4 Leopoldo Di Girolamo lo scorso dicembre e attacca: «Saranno otto i milioni finanziati con le tariffe idriche e non quattro come sostiene Rueca».
Politica Da Palazzo Cesaroni, intanto, il suo collega in Regione Andrea Liberati: «Il M5S si oppone totalmente al progetto di devastare con un megatubo la nostra pregiata Valnerina». Cautela dagli ambienti dem: il segretario provinciale del Pd di Terni, Carlo Emanuele Trappolino, ha convocato per questa settimana una riunione con i sindaci di Arrone, Ferentillo e Montefranco. Al tavolo sarebbero stati invitati anche tutti i segretari di circolo e i rappresentanti del Sii. L’incontro sarebbe stato fissato per il prossimo giovedì con l’obiettivo di fare il punto su lavori, investimento complessivo, finanziamenti, utilità e impatto ambientale.
Acquedotto Terria-Terni Nel documento mostrato da De Luca sui social network si legge: «Dal quadro economico del progetto definitivo proposto dalla Sii scpa risulta una spesa complessiva di 23 milioni e 150 mila euro». Dallo stesso risulta che sarebbero stati finanziati per circa 9,1 milioni di euro derivanti da risorse del Programma attuativo regionale, nell’ambito del Piano di sviluppo e coesione e ulteriori 6 milioni circa come deliberato della Regione stessa. «La restante parte di otto milioni – è scritto nelle carte dell’Ambito territoriale – risulta finanziata con la tariffa del servizio idrico, di cui 4,5 previsti nell’attuale Piano e i rimanenti nella prima revisione utile dello stesso». Rueca aveva affermato che il costo dell’opera era di 17,5 milioni e De Luca in questo senso aggiunge: «Dal Sii dicono balle, per i cittadini più tasse e bollette più salate».
Interrogazione Liberati denuncia: «Siamo dinanzi al solito maxiappalto portato avanti in totale opacità e silenzio, senza la minima partecipazione delle comunità locali, senza un report idrogeologico serio e condiviso. Soprattutto senza senso. Un’idea affatto utile a dissetare i ternani, ma certamente necessaria a saziare gli appetiti delle più diverse clientele, alimentando nuovo malaffare: è invece possibile percorrere alternative serie e praticabili rispetto a tale assurdo progetto che, peraltro, a causa delle sorgenti di alveo di cui vive, comporterebbe l’ulteriore riduzione della portata del fiume Nera, già ridotto a rigagnolo per lunghi tratti della Media e Bassa Valnerina a causa delle derivazioni idroelettriche». Presentata un’interrogazione urgente alla giunta Marini, Liberati ha inoltre chiesto l’immediata convocazione di un tavolo regionale alla presenza di geologi, comitati e associazioni.