di Stefano Vinti*
E’ importante che il Consiglio regionale acceleri l’analisi sulle modifiche operate dalla Giunta regionale alla L.R. 23 sull’edilizia residenziale pubblica così da arrivare ad una rapida approvazione. In particolare per quanto riguarda la modifica che prevede l’istituzione di un Fondo regionale per gli sfratti incolpevoli, cioè per tutti coloro che subiscono uno sfratto a causa della perdita improvvisa e non dipendente dalla loro volontà del reddito da lavoro. Il 2011 è stato l’anno nero per gli sfratti per morosità in Italia, e l’Umbria non fa eccezione. Lo scorso anno infatti gli sfratti sono aumentati del 12,4% rispetto al 2010, si è passati da 1028 a 1173 provvedimenti di sfratto con una crescita del 16,1% di quelli per morosità. I dati ufficiali, seppur parziali, confermano quello che da anni è patrimonio comune, la crisi economica e le risposte sbagliate del Governo Monti producono effetti devastanti sulla tenuta dei diritti essenziali.
I DATI DEL MINISTERO SUGLI SFRATTI
Diritto alla casa in discussione La messa in discussione, anche in Umbria, del diritto alla casa è il frutto di venti anni di politiche abitative nazionali affidate alla speculazione e fondate sulla svendita del patrimonio pubblico. Sul settore abitativo perdura una inquietante continuità tra la politica del Governo Berlusconi e quella del Governo Monti, con l’obiettivo nascosto di dismettere ogni garanzia sociale e della funzione pubblica finalizzata a rendere esigibile il diritto alla casa ed affidarlo al mercato. L’azzeramento delle risorse pubbliche per le politiche di edilizia popolare, abbinate alla crisi che produce disoccupazione, cassa integrazione e precarietà, determinano l’aumento vertiginoso degli sfratti per morosità. Per questo è importante che si arrivi presto all’approvazione delle modifiche alla legge regionale 23.
*Assessore regionale alle Politiche abitative