concerto dell'inaugurazione dell'anno accademico del conservatorio morlacchi di perugia
Concerto d'inaugurazione anno accademico

di Danilo Nardoni

La casa della musica. Il tempio della musica. I vertici del Conservatorio di musica ‘Francesco Morlacchi’ di Perugia sono consapevoli che non può essere altrimenti. Per questo motivo mettono in campo strategie, anche di apertura verso l’esterno, per il rilancio e il rinnovamento dell’ente, come la biblioteca aperta alla città e una stagione di concerti per alzare il livello della proposta culturale da offrire alla cittadinanza. L’obiettivo di questa istituzione culturale di alta formazione è quello di non essere più solo degli studenti (650 in totale) e dell’unità accademica (106 docenti) ma anche della città di Perugia e al servizio della cultura regionale. È stata questa la “musica” che si è alzata forte lo scorso 23 febbraio durante l’inaugurazione ufficiale, presso l’auditorium del Conservatorio, dell’anno accademico 2016-2017; il 43esimo dal riconoscimento statale. Nel corso dell’incontro si sono evidenziati gli importanti traguardi raggiunti e la lunga strada ancora da percorrere.

Avvio con elettronica e classica L’inaugurazione del nuovo anno accademico del Conservatorio di musica ‘Francesco Morlacchi’ di Perugia si è aperto con il saluto del direttore Piero Caraba. A seguire si è svolta una performance di musica elettronica, a cura di Nicola Frattegiani e Alessandro Fiordelmondo dal titolo ‘Handling’, per Clarinetto (Francesco Cioffi), Tam Tam e Live Electronics. Un’esibizione audio-visiva, presentata già alla Biennale di architettura di Venezia nel 2016, frutto del lavoro del dipartimento di musica elettronica «tra i più all’avanguardia in Italia» come ha tenuto a sottolineare il maestro Caraba. A seguire sono stati consegnati, da parte di alcune autorità presenti, dei riconoscimenti ai maestri Maria Teresa Corrado, Gabriella Innamorati, Francesco Leonetti e Paola Maurizi. La relazione del presidente del Conservatorio Andrea Sassi e l’intervento del presidente della consulta degli studenti Alessandro Deledda hanno preceduto il gran finale con il concerto, eseguito dall’Orchestra sinfonica della classe di esercitazioni orchestrali del Conservatorio, che ha visto insieme studenti e docenti, «senza nessuna aggiunta esterna» ha evidenziato Caraba. Le musiche eseguite sono state quelle travolgenti di Mozart, Haydn e Dvorak. Al pianoforte Sabina Sellitri, direttore Daniele Giulio Moles.

Direzioni intraprese «Rilevanti sono stati nel 2016 gli obiettivi raggiunti ma molto c’è ancora da fare»: questo in sostanza il contenuto della relazione del presidente Sassi che, dopo aver sottolineato il suo apprezzamento per l’attività svolta «anche con ristrettezze economiche e di personale», ha indicato le direzioni verso cui si è mosso e su cui continuerà a volgere lo sguardo il Conservatorio. Per prima cosa il presidente ha rimarcato l’opera di razionalizzazione delle fonti normative dell’ente, di digitalizzazione attraverso il registro digitale e l’iniziativa di prestito strumenti. E a seguire, la razionalizzazione e il contenimento delle spese dell’ente, il monitoraggio di contributi e incassi con una gestione amministrativa oculata e una politica di valorizzazione del patrimonio del conservatorio a cominciare dagli strumenti antichi di proprietà dello stesso ente, «con una posizione privilegiata in questo settore a livello europeo» ha commentato Sassi. Particolare attenzione è stata rivolta anche al rinnovo della convenzione con il Comune di Perugia.

Nuova convenzione A novembre ha ricordato il direttore Caraba è stata rinnovata la convenzione con l’amministrazione comunale che è anche proprietaria dell’edificio dove ha sede il Conservatorio. L’accordo prevede anche, tra le novità, l’inserimento della biblioteca del conservatorio all’interno del circuito bibliotecario cittadino. «In questo modo – ha affermato Caraba – una biblioteca che dovrebbe essere chiusa e dedicata solo per studenti e docenti sarà invece aperta alla città». Un’apertura all’esterno che coinvolgerà anche la musica, con una stagione di concerti rivolti alla città e aperti alla cittadinanza che si svolgeranno sia nell’auditorium del conservatorio sia in altri luoghi di Perugia a cominciare dalla sala dei Notari. «Un cartellone che dovrà diventare un gioiello dell’attività culturale di Perugia» ha aggiunto Sassi il quale poi ha ricordato le azioni culturali, anche di produzione, realizzate in collaborazione sia con la Fondazione Perugia Musica Classica ma anche con Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi.

Cosa c’è da fare Per Sassi ci sono comunque dei settori in cui il conservatorio è carente e dove quindi va rafforzata l’azione. Il presidente del Conservatorio ha quindi messo l’accento su alcuni obiettivi da raggiungere: accrescere il numero di studenti con un potenziamento anche degli scambi Erasmus, adeguare la struttura e mettere a norma l’auditorium, oltre a potenziare la digitalizzazione. Ma la sfida, secondo il presidente, si gioca nella produzione artistica «per far conoscere sempre più il livello altissimo di docenti e studenti».

Conservatorio in salute Secondo il presidente della consulta degli studenti Alessandro Deledda, anche lui intervenuto durante lo svolgimento dell’inaugurazione dell’anno accademico, il Conservatorio «è una istituzione di alta cultura che ha messo le sue radici sul territorio». Deledda ha descritto l’ente come «una realtà consolidata con una reputazione rafforzata» aggiungendo inoltre che «vedere accostato il nome del Conservatorio a grande eventi culturali ci riempie di orgoglio così come l’alta qualità, oltre che dei doventi, anche degli studenti». Una sorta di «miopia ministeriale ed istituzionale – ha osservato infine Deledda – negli anni ha svuotato in Italia contenitori di questo tipo ma possiamo dire comunque che il nostro Conservatorio è in salute e potrà dirsi ancora tale se continuerà ad uscire da logiche di questo tipo».

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