di Marta Rosati
Sblocco delle professionalità Ast all’ordine del giorno ma non mancano divergenze di vedute tra i membri delle Rsu: la Uilm come noto si è sfilata dal percorso rinunciando a sottoscrivere i patti e ha pure portato l’azienda in tribunale; ora, a sorpresa, a storcere il naso è la Fismic nella figura del coordinatore Marco Bruni.
Accordo quadro Il riconoscimento delle professionalità e dei livelli con un tornaconto in busta paga per gli operai dell’Acciai speciali Terni è materia di cui l’esecutivo di fabbrica si sta occupando da mesi. Gli accordi sottoscritti dalle Rsu con la direzione del personale hanno restituito ai lavoratori un diritto al quale erano stati costretti a rinunciare con l’avvio della ristrutturazione aziendale imposta dall’ex ad Lucia Morselli; situazione, questa, che sarebbe dovuta rimanere inalterata almeno fino al 2018 ma che grazie al pressing dei delegati sindacali e la disponibilità di Ast (a ristrutturazione conclusa) si sta sbloccando con due anni d’anticipo.
Tk-Ast Il fatto è senza dubbio positivo e, pur tra molte altre criticità, lo hanno riconosciuto anche i segretari territoriali delle sigle metalmeccanici perché riguarda peraltro le maestranze di tutti i reparti, ma a fare la forza delle Rsu è difficile credere che sia stata l’unione, perché se da un lato la Uilm non ha consumato inchiostro per sottoscrivere i patti, dall’altro esce fuori che Fismic, pur avendo messo la firma su quanto concordato, non ha apprezzato l’atteggiamento di alcuni colleghi delegati. La denuncia arriva dal coordinatore della sigla Marco Bruni: «Sono venute meno coerenza, sostenibilità e chiarezza. Il culmine si è raggiunto nell’incontro svolto per le professionalità dei Laboratori, dove nello specifico sono state fatte richieste da parte della delegazione sindacale, poi accolte dall’azienda, troppo distanti in termini di criterio ed equilibrio, da quanto all’inizio del percorso tutti insieme avevamo approvato e fin ora di fatto rispettato».
La Fismic «In questa occasione – insinua Bruni – qualcuno ha preferito privilegiare interessi personali a logiche complessive. Ho posto la questione al tavolo – racconta – senza voler in alcun modo penalizzare i lavoratori dei laboratori, ma anzi casomai dare il giusto valore a tutti gli altri». Il coordinatore Fismic ha raccontato a Umbria 24 che «alla luce di quanto chiesto per i Laboratori, si poteva fare molto di più per Acc, Lac e Logistica. Mai e in nessun modo mi permetterei di strumentalizzare o denigrare una mansione rispetto ad un’altra ma evidentemente la mia presa di posizione al tavolo è stata interpretata, come è nello stile di qualche Rsu per fini personali, motivo per cui è chiaro che i lavoratori non percepiscano più in maniera positiva il sindacato all’interno dello stabilimento».
La gente mormora A quale o a quali sigle si riferisca non è dato sapersi, o meglio Bruni non ha intenzione di esplicitarlo, ma lascia intendere che all’interno dello stabilimento sono circolate alcuna chiacchiere: «Le affermazioni che qualche delegato ha fatto poche ore dopo la sottoscrizione dell’accordo, le trovo stucchevoli e imbarazzanti; forse – e qui vola l’offesa – ancora non gli è stata spiegata la differenza che c’è tra partecipare alle riunioni e comprendere il senso di ciò che viene detto. Come coordinatore della Fismic – conclude – per senso di responsabilità e per coerenza con quanto condiviso per il ripristino del vecchio accordo quadro su livelli e professionalità, ho comunque firmato, ma ho ben chiarito agli altri che nel proseguo della discussione, o si percorre la strada della serietà, del rispetto e della coerenza o le Rsu Fismic, avvieranno un percorso diverso». Divisioni quando il vertice al Mise è ormai alle porte.
@martarosati28