Il Comune di Spoleto (foto U24)

Torna tra le vie commerciali e le zone artigianali e industriali della città, il personale dell’Ica incaricato di controllare le eventuali violazioni o omissioni sull’imposta comunale per la pubblicità. Dopo le proteste del gennaio scorso per gli accertamenti salatissimi compiuti senza preavviso, che avevano scatenato la rabbia delle associazioni di categoria, arrivate a richiedere al Comune la revoca dell’incarico di riscossione dell’imposta alla società ligure, quest’anno la ripresa dell’attività di accertamento è stata anticipata da una nota informativa inviata ai 700 contribuenti della città.

Le informative Nel pieghevole è contenuto anche il vademecum sulle regole di applicazione della tassa, che dal municipio assicurano preventivamente concordato con i rappresentanti dei commercianti, mentre sul portale del Comune è disponibile anche un documento esemplificativo corredato di foto utile per casi specifici di applicazione ed esenzione dell’imposta .

Esenzione e tassazione In particolare, non si dovrà versare un centesimo per le insegne di esercizio, pubblicità con superfici inferiore ai 300 centimetri quadrati, adesivi esposti sulle vetrine dei negozi fino a mezzo metro quadrato, mentre non c’è limite per quelli presenti all’interno dei negozi purché non siano visibili dall’esterno. Sono invece sempre tassabili le pubblicità esposte a distanza dall’attività commerciali, come le frecce segnaletiche per il punto vendita, ma anche, per intendersi, il menù di un ristorante o le prelibatezze di un alimentari sistemate sia sul marciapiede che affisse al muro accanto all’ingresso.

Dettagli Non solo, a fare attenzione devono essere tra gli altri anche gli edicolanti che per mettere in vista le locandine dei quotidiani possono spingersi massimo fino al filo di gronda del chiosco, se si va oltre ci si può attendere una cartella di pagamento. Si calcola l’imposta sugli espositori esterni, tipo quelli dei souvenir, ma anche sulle automobili e motoveicoli pubblicitari delle aziende, qui si va dai 24.79 euro ai 74.37 euro.

Omissioni e sanzioni Prima di esporre qualsiasi tipo di pubblicità il contribuente deve presentare all’Ica la relativa dichiarazione contenente modalità e dettagli tecnici. In questo senso il vademecum elenca le sanzioni per l’eventuale omissione, pari al 100% degli importi dovuti e in ogni caso non inferiore ai 51.65 euro. In caso di dichiarazione infedele, invece, la multa amministrativa peserà il 50% delle somme dovute, per il ritardo o l’omesso pagamento c’è una maggiorazione del 30%.

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