A una settimana dalla richiesta avanzata dalle organizzazioni sindacali a Spoleto, la presidente Catiuscia Marini ha riunito a Palazzo Donini le forze economiche, sociali e produttive con le quali ha concordato la costituzione di tre tavoli.
I tavoli della ricostruzione Il primo dedicato ai temi della ricostruzione edilizia, quelli urbanistici e della sicurezza; il secondo si occuperà dei temi socio-economici con un’ attenzione particolare alle strategie per lo sviluppo di Valnerina e Spoletino e delle infrastrutture; infine il terzo tavolo sarà dedicato ai servizi alla persona (settori socio-sanitario e scolastico). Restano operativi, poi, il tavolo verde dedicato all’agricoltura e quello specifico sul turismo, principale motore economico dell’area del cratere ma anche di zone fuori dal perimetro tracciato dalla legge 229 approvata dal Parlamento.
Marini: «Nel segno della condivisione» La costituzione dei tavoli è stata accettata dai rappresentanti delle Camere di Commercio, Confindustria, le associazioni di categoria, i sindacati ed i rappresentanti di Anci Umbria, Gepafin e Sviluppumbria a cui la presidente Marini ha detto: «Ci troviamo nella fase più impegnativa e delicata del post sisma, in un momento in cui dobbiamo operare contemporaneamente per l’emergenza, per la ricostruzione e per la definizione di un progetto di futuro dei territori colpiti dal terremoto che poi coinvolge l’intera Umbria. Vogliamo continuare a condividere e rendere stabile la solidità dei rapporti con tutti i soggetti che dovranno essere protagonisti di questo processo». Quindi le priorità sono state messe in fila dalla stessa presidente Marini, affiancata dal capo della Protezione civile regionale, Alfiero Moretti, presenti anche gli assessori regionali Antonio Bartolini e Giuseppe Chianella.
Tra Norcia, Cascia e Preci servono 900 casette La strategia resta quella già nota e secondo la quale il massimo degli sforzi continueranno a concentrarsi sugli alloggi da assegnare alle famiglie dell’Alta Valnerina che, in base a quanto emerso a Palazzo Donini martedì mattina, hanno richiesto circa novecento casette (750 Norcia; 150 Cascia; e 50 Preci). Una domanda impressionante che potrà essere calmierata attraverso l’acquisto di immobili da destinare a uso abitativo che la Regione, in base a quanto stabilito dal governo con l’ultimo decreto del governo, il terzo dell’emergenza terremoto, potrà acquistare e destinare alle famiglie terremotate.
Le priorità Nella scaletta delle priorità, insieme agli alloggi, anche la delocalizzazione delle circa 200 attività produttivi che che «che – ha detto Marini – nel giro di pochi mesi dovranno tornare attive sul territorio». Massima urgenza anche agli interventi necessari per la restituzione di servizi indispensabili per la vita di una comunità, quali quelli socio-sanitari, scolastici ed ovviamente le infrastrutture stradali «sulle quali – ha evidenziato la presidente – oltre alle criticità locali (ad esempio Castelluccio, la cui strada sarà ripristinata dalla Provincia di Perugia) dovremo anche fare un ragionamento complessivo con Lazio e Marche per il ripristino dei collegamenti interregionali interrotti a causa del sisma».
Ricostruire innovando è vera sfida Quindi gli obiettivi: «Tutto ciò va fatto nel modo più veloce possibile e nella massima sintonia con i cittadini e le istituzioni locali, ma dobbiamo – ha sottolineato Marini – riuscire ad utilizzare al meglio la ricostruzione quale occasione di investimento e di sviluppo, utilizzando anche canali finanziari diversi da quelli più strettamente dedicati alla riparazione del danno. Credo che le imprese commerciali, artigianali, turistiche, agricole e dell’agroalimentare non dovranno limitarsi alla ‘riparazione’, ma potranno anche contemporaneamente pensare all’innovazione. E questo – ha aggiunto la presidente – veramente potrà essere il nuovo modello di ricostruzione e sviluppo umbro che cercheremo di condividere anche con le altre Regioni interessate dagli eventi sismici».