Elettrocarbonium (foto Rosati)

Dopo che sindacati, Regione e Comune di Narni hanno chiesto un tavolo urgente al ministero dello Sviluppo economico per fare quanto prima il punto sul prossimo futuro della Elettrocarbonium, stavolta a prendere la parola è la stessa azienda, la Morex subentrata nel febbraio scorso, che in una nota attacca gli enti definendoli «incapaci di portare avanti il progetto».

Elettrocarbonium L’azienda dell’amministratore Michele Monachino, dopo l’uscita della Regione e del Comune di Narni che insieme hanno chiesto un tavolo al ministero, ci tiene a fare delle precisazioni: «Morex – si legge nella nota – sta rispettando gli impegni presi al momento della firma degli accordi, ha fatto ripartire l’attività riassumendo 65 persone, ha acquistato la materia prima per evadere i primi ordini del 2016 per un valore di circa 2 milioni, ha fatto accordi commerciali sino al 2018, ha creato le condizioni per avere, entro giugno 2016, l’intera produzione in house, ponendo le basi per aumentare il fabbisogno occupazionale, ha contrattualizzato la costruzione di una centrale a turbogas utile al parziale fabbisogno energetico dello stabilimento, ha complessivamente impegnato per la ripartenza dello stabilimento circa 5 milioni».

Profonda amarezza Poi però la Morex passa al contrattacco delle istituzioni interessate, senza citarle espressamente ma è chiaro che a questo punto il riferimento è alla Regione e al Comune di Narni. «Ciò che infonde profonda amarezza è l’epilogo delle trattative fra la Sgl Carbon e gli enti, mostratisi incapaci di giungere a una positiva conclusione del progetto. E’ sotto gli occhi delle istituzioni e delle parti sociali come sia mancato il coraggio e la determinazione nel sostenere, da parte di chi ne aveva la responsabilità, il progetto di Elettrocarbonium che non solo rappresenta un’eccellenza nel suo settore, ma soprattutto produce reddito per quasi un centinaio di famiglie e ha costituito l’unico momento di concretezza in un contesto di vuoto strategico e decisionale».

Il punto sui fondi L’azienda poi entra anche nel merito dei fondi ottenuti proprio dalle istituzioni locali. «Elettrocarbonium ha ricevuto dalla Regione 140 mila euro per le assunzioni, non ha ricevuto 1,4 milioni di euro finalizzati alla realizzazione di alcuni degli investimenti programmati dall’azienda a causa delle tempistiche non coincidenti tra scadenza del bando e tempo utile ad acquistare e implementare all’impianto i macchinari necessari. Inoltre ha dovuto subire, in qualità di terza parte spettatrice, la mancata approvazione dell’Accordo di programma a seguito della non accettazione in sede di conferenza di servizi del progetto di bonifica presentato da Sgl».

Ok al tavolo «Siamo pienamente consapevoli – chiude la nota – che gli obiettivi di piena rinascita industriale dell’area di Narni possono essere raggiunti solo con l’ausilio di tutti gli attori in campo e riteniamo che la richiesta di un tavolo urgente al Mise vada in questa direzione. Allo stesso tempo ci aspettiamo che tutti facciano realmente la loro parte affinché vengano rimossi gli elementi di incertezza che ancora impediscono la finalizzazione dell’operazione, auspicando che le istituzioni siano in grado di trasformare dichiarazioni di intenti in fatti concreti».