di C.F.
Giornata di passione alla Neofil di Terni dove giovedì mattina si è appresa la notizia del demansionamento di una mezza dozzina di lavoratori senza alcuna preventiva discussione sindacale. Da qui la decisione delle Rsu di proclamare lo sciopero e consegnare ai vertici dell’azienda, guidata dal direttore generale Marco Mazzalupi, un documento con cui si annunciava la protesta.
Demansionamento e sciopero La tensione durata lunghe ore si è stemperata a fine giornata quando dalla Neofil, che produce filati sintetici e conta quasi 50 lavoratori in organico, è stato ufficializzato il passo indietro sulle posizioni dei lavoratori interessati dal provvedimento e fissato per lunedì 9 maggio un incontro con le organizzazione sindacali. Qui occorrerà capire se l’importante commessa di cui si parla da giorni è già in cassaforte, assicurando all’azienda del polo chimico di Terni quei volumi necessari a far rientrare in fabbrica i lavoratori, buona parte dei quali attualmente in cassa integrazione. Già, perché l’ammortizzatore sociale arriverà a esaurimento nel giro di poche settimane, precisamente tra la fine di maggio e i primi di giugno, e quindi c’è l’urgenza di capire quali sono le prospettive dell’azienda al fine di attivare gli strumenti del caso e assicurare le tutele del caso alle maestranze.
Summit per il futuro di Neofil Contestualmente si tenterà di far chiarezza sul demansionamento che ha agitato i lavoratori e spinto le Rsu a proclamare lo sciopero, poi sospeso dopo la retromarcia dell’azienda. Nelle difficoltà della fase non mancano poi ritardi nei pagamenti delle spettanze, anche se in questo senso giovedì sarebbero arrivate rassicurazioni dalla direzione. Nell’incontro di lunedì, in programma nel sito industriale e allargato alle segreterie territoriali dei sindacali, si tenterà quindi di far chiarezza a tutto campo sulle sorti della Neofil e quindi degli operai.
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