Centrale di Galleto

Le centrali termoelettriche di E.On sono andate alla ceca Eph, mentre il fotovoltaico alla ligure F2I. A completare lo spezzatino manca la cessione del nucleo idroelettrico, 16 centrali sul Nera-Velinoo che i vertici del colosso tedesco vorrebbero vendere entro la prima metà del 2015 per un valore compreso tra 850 milioni e 1,2 miliardi di euro.

Eph attende ok Antitrust, ma affitta locali a Terni Ma a preoccupare i sindacati sono le ricadute occupazionali delle operazioni. Tanto per cominciare Eph non ha ancora presentato il piano industriale e non lo farà almeno fino a quanto l’Antitrust non non si pronuncerà sulla cessione. L’unico spiraglio su questo fronte arriva da un contratto di locazione che i cechi avrebbero sottoscritto per alcuni locali di Terni, allo scopo di mantenere una sede sul territorio in cui dovrebbero prendere posto circa 45 lavoratori tra personale di staff, tecnici e operatori di telecontrollo, mentre il resto dei lavoratori cioè 115 unità dovrebbero restare ancorati alla cessione del nucleo idroelettrico che conterrebbe anche la palazzina direzionale del polo di Villa Valle.

Incertezza per futuro lavoratori E.On Lunedì pomeriggio i rappresentanti sindacali hanno incontrato i lavoratori in assemblea, anche per aggiornarli sull’incontro andato in scena nei giorni scorsi a palazzo Gazzoli col dirigente italiano di E.On, il dottor Venerucci, la presidente Catiuscia Marini, il presidente del consiglio regionale Eros Brega e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. In attesa del summit con l’azienda fissato per venerdì, alle maestranze di Terni i sindacalisti hanno spiegato che al momento resta complesso ipotizzare prospettive e scenari a causa tanto dell’attesa pronuncia dell’antitrust sulla cessione a Eph quanto al protrarsi della trattativa sull’idroelettrico.

Sindacati al lavoro L’unico impegno che nel corso del summit i rappresentanti dei lavoratori sono riusciti a strappare all’azienda «è relativo – si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil – al passaggio dei lavoratori alle nuove società, attraverso la cessione di contratto che assicura il passaggio senza soluzione di continuità, mettendo al riparo dalla cancellazione dei diritti prevista dal Jobs act. Come organizzazioni – prosegue il documento – chiederemo di inserire delle garanzie di salvaguardia per l’occupazione e il mantenimento delle strutture sul territorio per un tempo congruo».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.