Nel secondo trimestre l'export dei distretti umbria fa segnare un +9,1%

Nel secondo trimestre del 2012 l’export dei distretti industriali umbri ha registrato un aumento tendenziale del 9,1%. Si tratta di un risultato positivo, soprattutto se si considera la sostanziale stagnazione delle vendite estere del complesso dei distretti italiani. Tra le regioni ad alta intensità distrettuale solo Toscana e Campania hanno ottenuto risultati analoghi. E’ quanto emerge dal sesto numero del Monitor dei distretti dell’Umbria curato dal Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. E’ stato trainante il distretto della maglieria e l’abbigliamento di Perugia – riferisce una nota di Intesa Sanpaolo – che ha messo a segno un progresso del 17,7%, grazie alle ottime performance conseguite negli Stati Uniti (+24% dopo l’ottimo +33% del 2011), in Francia e in Svizzera.

Gli altri numeri Meno brillanti sono stati gli altri distretti della regione, con l’export di olio umbro sostanzialmente fermo sui livelli dello scorso anno e le vendite estere di mobili dell’alta Valle del Tevere che si sono portate in territorio negativo (-3,1%). Dai dati sugli ammortizzatori sociali emergono segnali contrastanti, con il rientro della cassa integrazione guadagni (Cig) straordinaria, che solitamente sottende situazioni di crisi aziendale, e l’accelerazione delle ore di Cig ordinaria e in deroga, che si sono portate su livelli di massimo storico, anche nella maglieria e dell’abbigliamento di Perugia. Il brillante andamento di quest’ultimo distretto sui mercati esteri va pertanto letto con cautela ed è molto verosimilmente spiegato dal momento positivo attraversato da un’importante impresa dell’area. Sono questi in estrema sintesi i principali risultati che emergono dallo studio.