I camion fermi di fronte all'azienda (foto Fabrizi-U24)

di Chiara Fabrizi

Nessuna intesa. Altre tre ore di tavolo sulla vertenza Cementir-Consorzio autotrasportatori, i lavoratori che da lunedì scorso hanno incrociato le braccia e decretato il blocco mezzi, conclusasi con un nulla di fatto. Anche perché ora la protesta si inserisce in un panorama più ampio, quello dello sciopero nazionale della categoria. Ed è questo essenzialmente il motivo per cui l’accordo sull’aumento del tariffario è nuovamente saltato. Ma c’è anche una novità. La Cementir ha ordinato le ferie forzate ad 80 operai in forze al sito industriale, che conta un organico di 100 unità.

Aumento tariffe 10% fuori discussione A spiegare chiaro e tondo che prima di venerdì prossimo non ci sarà l’accordo è direttamente il rappresentante della proprietà, l’ingegnere Giuseppe Troiani. «Alla Cementir per il momento non preme – spiega Eugenio Cernigliaro, presidente del Consorzio – chiudere la trattativa, considerando lo sciopero in atto, tuttavia sappiamo fin da ora che alla nostra richiesta di un +10% non risponderanno positivamente». In sostanza, la proprietà è disponibile a un ritocco all’insù rispetto alla proposta formulata lunedì scorso, un +2% sulla stragrande maggioranza dei viaggi e un +6% sui restanti, ma non potrà soddisfare in pieno le richieste degli autotrasportatori.

«Ci chiedono di ridurre i mezzi» Ma al terzo tavolo dall’inizio della settimana la Cementir ha avanzato una nuova richiesta. «Mercoledì al prossimo incontro – continua Cernigliaro – dovremo presentare un piano di ottimizzazione dei mezzi in forze al Consorzio, sostengono che ne abbiamo troppi, ma onestamente non riusciamo a capire cosa possa cambiare il numero delle autocisterne a disposizione». E in effetti non è ben chiaro quale possa essere le convenienza di tale richiesta, del resto la Cementir domanda un servizio e il Consorzio si limita a offrirlo. «Discuteremo di questa nuova posizione, ma è molto probabile che non prepareremo alcun documento».

Ferie forzate per 80 operai
Insomma, per i prossimi giorni la vertenza non sembra destinata a particolari sviluppi. Mentre una novità importante arriva dall’interno dello stabilimento spoletino. Da lunedì mattina 80 operai della Cementir sono stati messi a riposto con ferie forzate. La manovra delle proprietà ha subito messo in allerta le sigle sindacali, Cisl e Cgil, che a mezzo stampa hanno ammonito: «In questo momento di forte crisi la mancanza di un accordo tra le parti causerebbe enormi disagi e inevitabili ripercussioni». Il cemento non viene consegnato da una settimana, questo è il punto, e il sito industriale non ha più capacità di stoccaggio. Motivo per cui, la produzione è stata bloccata e gli operai mandati a casa. La paura, inutile dirlo, è che la vertenza degli autotrasportatori possa travolgere, a caduta, l’organico Cementir.

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