Un concerto corale al tramonto, in compagnia delle ultime luci del giorno. «Emozioni uniche. Dopo quelle provate lo scorso anno, con l’esibizione di Vinicio Capossela, sembrava difficile replicare con la stessa intensità. Invece, la magia si è ripetuta. Merito dell’Isola Maggiore nel cuore del lago Trasimeno, delle canzoni di Robert Wyatt, dei grandissimi musicisti ospiti che si sono ritrovati insieme per l’occasione e del ricordo di Sergio Piazzoli, sempre presente in queste acque lacustri e in questi pontili, che ha contribuito con la sua visione a rianimare, e “nell’aria serena e di sostanza sferzante” che si è respirata in una serata irripetibile. Lo hanno così cantato i protagonisti a metà serata con il brano “Brace”», è quanto riporta una nota stampa della fondazione ‘Sergioperlamusica’.

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L’appuntamento «Lo hanno ribadito – continua la nota – gli artisti sul palco, tra gli altri, i post Csi Francesco Magnelli, Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Ginevra Di Marco, insieme a Brunori Sas e Cristina Donà: ‘Difficile capire le emozioni e le sensazioni che si stanno sommando qui sopra e in quest’isola stasera’, hanno detto dopo avere ringraziato la Fondazione SergioPerLaMusica e Patrizia Marcagnani, direttrice artistica di Moon in June e compagna di Piazzoli, per aver voluto questa serata andata tutta esaurita con il pubblico presente che ha gremito il giardino dell’Isola, ormai ambiente ideale per concerti di questo tipo».

Il gradimento del pubblico La seconda edizione di ‘Moon in June’, ha incontrato nuovamente l’apprezzamento del pubblico, grazie a un evento suggestivo come ‘L’isola di Wyatt’, una due giorni con cui si è reso omaggio a Robert Wyatt, presidente onorario della fondazione oltre che ispiratore del nome della stessa manifestazione (Moon in June è infatti il titolo di un suo celebre brano). Il concerto di domenica 26 giugno è stato così liberamente ispirato e tratto dal disco ‘The different you, Robert Wyatt e noi’, prodotto da Francesco Magnelli per il consorzio Produttori indipendenti alla fine degli anni ’90. «Dopo 20 anni riproporre questo live è un’emozione grandissima – ha detto lo stesso Magnelli dal palco –, perché è anche grazie ad appassionati come Sergio che abbiamo fatto questo disco come omaggio a Wyatt, artista veramente libero che ha sempre considerato la musica come sinonimo di libertà».

Il presidente Ambroglini Secondo il presidente della fondazione Virgilio Ambroglini, «possiamo ora dire di aver raggiunto un successo straordinario, visto che il secondo anno era sicuramente quello più difficile perché ripetersi dopo l’esperienza toccante di Capossela era molto dura». Un successo, afferma ancora Ambroglini a bilancio dell’evento, «dovuto sicuramente al nostro presidente onorario Wyatt il quale, anche se per problemi fisici non è potuto essere con noi, ci ha sempre spronato a continuare su questa strada, ed anche grazie alla intensa partecipazione di Sergio, che sarebbe felice di vedere di aver superato se stesso, visto che dall’evento da lui ideato all’Isola Maggiore la fondazione ha trasformato tutto in qualcosa di diverso ed altrettanto incredibile». «Un risultato – aggiunge Ambroglini – che è stato possibile raggiungere, come sempre, grazie al lavoro volontario degli amici della fondazione e al contributo della Regione Umbria, del Comune di Tuoro, della Provincia di Perugia e dell’Arci Perugia, rappresentata dal presidente Franco Calzini che ringrazio per il supporto e la vicinanza». Ambroglini, a nome della fondazione, rivolge un «grazie particolare» anche al pubblico, «che ci ha seguito in massa e con molte persone arrivate da altre regioni del centro Italia, soprattutto dalla Toscana». «Infine – prosegue – un ringraziamento va a Patrizia Marcagnani, che con impegno ha lavorato in questi mesi per la riuscita della seconda edizione». Ora Moon in June, conclude il presidente della Fondazione SergioPerLaMusica, «ha assunto un rilievo tale da essere annoverato tra i grandi festival umbri e per questo lavoreremo per adeguare l’evento a nuove prospettive nazionali ed europee». Non va dimenticato, inoltre, come aggiunge Ambroglini, «il contributo straordinario degli artisti che nei due giorni hanno partecipato quasi tutti a livello gratuito». Per due giorni infatti la grande musica è tonata ad animare il suggestivo scenario dell’Isola Maggiore.

Il primo giorno Sabato, a dare forma allo spettacolo sono stati i suoni e le contaminazioni di “Morbid Dialogues” con Alessandro Deledda e la sua Piccola orchestra ‘Moon in June’ con ospiti speciali come Ares Tavolazzi, Gianluca Petrella e Francesco Bearzatti. Un live anticipato dalle tessiture sonore e dal “mantra psichedelico” curato da dj Ralf e dalla performance tra musica e teatro di Mirco Bonucci e Carolina Balucani. Tornando al concerto finale di domenica sera dedicato a Wyatt, l’inizio è stato caratterizzato subito da una doppietta con ‘Shipbuilding’ e ‘Seasong’, passando poi, tra gli altri brani eseguiti, per ‘Maryann’, ‘O Caroline’ e ‘Chairman Mao’. La chiusura, con tutto il pubblico in piedi, è stata affidata a ‘Fuochi nella notte’, per un canto corale.

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