Fabrizio Bracco insieme a Catiuscia Marini (foto F.Troccoli)

di Ivano Porfiri

«Lunedì porterò in giunta una proposta di finanziamento per il Festival del giornalismo 2014 di 100-120 mila euro. E’ una decisione che deriva da un incontro degli organizzatori con la presidente Marini. Non capisco, francamente, cosa possa aver originato le dichiarazioni sulla possibile cancellazione del Festival». E’ sorpreso e anche infastidito l’assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco, dopo una giornata che ha visto la Regione tra i soggetti additati di aver tarpato le ali all’Ijf. Ma l’organizzatrice Arianna Ciccone insiste: «Voglio con lui un confronto pubblico».

Contributi «Confermo – dice Bracco – la nostra intenzione di aumentare i contributi della Regione al Festival, decisione tra l’altro presa nel corso di un incontro di qualche giorno fa dell’organizzatrice Arianna Ciccone con la presidente Marini e il sindaco Boccali. Dopo quell’incontro, la presidente mi ha parlato di questa volontà di aumentare lo sforzo. Cosa sia successo adesso non lo so».

Aumento a orologeria? Sul tempismo dell’annuncio di aumentare i fondi, Bracco fuga i sospetti: «L’ordine del giorno di giunta si chiude il giovedì alle 12, quindi che lunedì prossimo ci saremmo occupati di questo deriva dall’incontro con la presidente, non dalle notizie uscite oggi». Ma poi qualcosa si è, evidentemente rotto. «Forse chi organizza teme per l’incertezza sui finanziamenti, ma ogni anno aspettiamo il varo della legge di stabilità per calibrare la ripartizione, perché un eventuale taglio massiccio alla sanità (che in parte c’è stato) ci avrebbe imposto di rivedere tutti i capitoli».

Quanto e quando L’entità dei finanziamenti è tema della decisione di interrompere il festival. «Il festival ha percepito dalla Regione 100 mila euro nel 2010 e nel 2011, scesi a 80 mila nel 2012 e nel 2013. Di questi ultimi – chiarisce Bracco – 60 mila sono stati già erogati, mentre 20 mila contiamo di erogarli entro fine anno, recuperandoli dai residui».

Non c’è clientelismo Questo per dire, con le parole di Bracco, che «la Regione ha sempre ritenuto il Festival internazionale del giornalismo un evento importante e, proprio per questo, non è accettabile che si dica che non si debba dare contributi alle altre manifestazioni. Questo mi infastidisce». Quanto alle accuse di distribuire a pioggia per alimentare un sistema clientelare, l’assessore nega fermamente: «Non esiste. A chi mi dice che non si debbano dare contributi diffusi io rispondo che non me la sento di desertificare l’Umbria, dove ci sono 250 pro loco, dove si organizzano tantissimi eventi anche molto piccoli, ma importanti per quei centri». E a chi dice che dal settore Cultura non arrivi un euro al Festival? «La Regione – replica Bracco – è un organismo unico, che usa tutti i suoi capitoli di spesa per arrivare agli obiettivi prefissati. Anche quest’anno i contributi all’Ijf non verranno dai capitoli di spesa del mio assessorato».

Impegno anche con i privati Ma, allora, il sistema è in grado o no di mantenere in vita un Festival di rilevanza mondiale come l’Ijf? «Le istituzioni si sono sempre impegnate con contributi diretti, ma anche indiretti. Ad esempio, se il Festival ha una sponsorizzazione da una importante banca è anche grazie alla Regione, che cerca di orientare gli investimenti privati». L’auspicio, quindi, è che tutto rientri. «Certo, me lo auguro, anche se non sapendo il motivo dell’uscita di oggi non so come andrà a finire».

I soldi non bastano La replica a Bracco arriva attraverso l’agenzia Asca. «A Bracco non ho alcuna intenzione di replicare – dice Arianna Ciccone -: lo aspetto, piuttosto, ad un confronto pubblico, magari lunedi’ alla nostra conferenza stampa alla quale abbiamo invitato tutte le istituzioni. Gli aiuti di cui parla Bracco sono insufficienti e tra l’altro sono due anni che il suo assessorato non mette neanche un euro per il Festival: per questo voglio incontrarlo davanti a giornalisti e cittadini. Sul quantum, Ciccone precisa: «abbiamo chiesto 300 mila euro di fondi pubblici per realizzare il Festival».

Bracco: «Soldi presi dal mio assessorato» Bracco fa sapere di non avere intenzione di polemizzare, tuttavia vuole sottolineare il fatto che «quando Arianna dice di non aver preso soldi dal mio assessorato o non ricorda bene o fa finta di non sapere che io sono anche assessore al Turismo, quindi Cultura o Turismo sono lo stesso assessorato che fa capo a me. Inoltre, finché è stata in vita, anche l’Apt ha contribuito con 15 mila euro l’anno, sempre risorse dunque riconducibili al Turismo. Detto ciò non intendo più parlare di questa cosa».