di Daniele Bovi
«Un’ottima notizia, ma per i progetti nel dettaglio, che il Ministero attende nei prossimi mesi ne parleremo più avanti. Per ora non dico altro». Il direttore della Galleria nazionale dell’Umbria Marco Pierini commenta così con Umbria24 l’assegnazione, da parte del Ministero dei beni culturali, di cinque milioni di euro per l’«ampliamento» della Galleria, il principale museo della regione. In particolare, secondo la scheda del Ministero, il progetto riguarda l’esposizione all’interno della Villa del Cardinale di Colle Umberto, acquistata dal 1996 dal Demanio dello Stato, del patrimonio della Galleria che fa riferimento all’Ottocento e al Novecento. Tutto chiaro quindi? No, perché come spiegano dalla Galleria (nel frattempo stanno andando avanti anche i lavori per il secondo volume del catalogo generale da parte di Vittoria Garibaldi) si tratta al momento solo di un titolo assegnato alla scarna scheda dedicata all’Umbria, e poco più.
I progetti Già perché i fondi sono stati richiesti al Mibact ben prima dell’arrivo di Pierini, e quindi non è detto che vengano impiegati per lo spostamento delle collezioni otto-novecentesche all’interno della villa, che potrebbe essere al centro di progetti diversi. Insomma, lo spostamento è solo una delle possibili idee sul tavolo e da qui ai prossimi mesi si lavorerà a una stesura più precisa. I 5 milioni per la Galleria (che si sommano al milione di euro stanziato a inizio anno per il risparmio energetico) sono quelli Piano strategico turismo e cultura voluto dal governo, che prevede la realizzazione di 33 interventi con risorse dal fondo sviluppo e coesione 2014-2020. In tutto si parla di un miliardo di euro.
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Il Piano In realtà le risorse a favore dell’Umbria non si riducono solo a quelle per la Galleria. Tra le schede del Ministero compaiono anche 20 milioni di euro per i «Cammini di San Francesco e Santa Scolastica», un progetto che coinvolge più regioni ovvero Umbria (che otterrà una parte di quei 20 milioni di euro), Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Marche. «Il Piano – commenta il ministro Dario Franceschini – risponde a una visione che considera strategico il ruolo del patrimonio culturale nelle politiche nazionali di sviluppo sostenibile e vede nella cultura un importante fattore di confronto, dialogo, scambio di idee e valori oltre che uno strumento di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo. Il governo conferma il forte impegno in un settore fondamentale per la crescita sostenibile dell’Italia – continua Franceschini – capace di generare lo sviluppo sociale, economico e civile del territorio. È il più grande intervento sul patrimonio culturale della storia repubblicana».
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Pd all’attacco Di fondi per la cultura, e in particolare del milione di euro assegnato dal Mibact alle cinque città finaliste sconfitte da Matera, diventata Capitale europea della cultura 2019, si occupano i consiglieri comunali del Pd Bori, Mencaroni, Bistocchi e Vezzosi. In particolare i quattro chiedono alla giunta di sapere come sono state spese le risorse. I consiglieri indicano come esempio Mantova: «“Mille eventi con il milione di euro” aveva annunciato alla stampa Mattia Palazzi, giovane sindaco di Mantova. Una grande operazione – dicono – di crescita culturale e promozione turistica grazie al titolo e ai finanziamenti. Anche noi siamo stati Capitale italiana della cultura, ma chi se n’è accorto? “Un milione di occasioni perse” potrebbe essere il titolo della conferenza stampa della giunta, visto come è andata. O meglio come non è andata».
Poca trasparenza I quattro parlano di «poca trasparenza», «poche attività» e «scarsa visione», e della necessità, che c’era, di «investire e non consumare i finanziamenti». «I cittadini – dicono – non hanno capito cosa è stato fatto, perlomeno non l’hanno percepito. Eppure Perugia il milione di euro lo ha ricevuto e nessuno, operatori culturali in primis, ha visto i cambiamenti sperati o dove il Comune abbia speso. È possibile, dunque, sapere quali sono i programmi della Giunta, come sono stati spesi questi fondi, a chi sono andati, per quali iniziative e per quali eventi così importanti per la nostra città?».
Twitter @DanieleBovi