di Iv. Por.

Cinque ore di cori, coreografie e storie sulla liberazione dal nazifascismo. La perugina Alice Gosti, laureata alla Washington University di Seattle, e ora coreografa, ha debuttato con il suo spettacolo «How to become a partisan» sabato scorso nella cattedrale di St. Mark a Capitol Hill, nel cuore della città statunitense. La notizia è riportata dal giornale dell’Università di Washington ‘The Daily’.

La performance ‘ibrida’ Al giornale Alice ha spiegato che la performance, prodotta dal Velocity Dance Center, è stata ispirata da una serie di interviste che ha fatto a partigiani di Perugia, da cui ha ricavato tre elementi: le esperienze personali degli ex combattenti, il ruolo della donna nella Liberazione e come le informazioni venivano trasmesse. Gli ultimi due elementi si intrecciano nel fatto che le donne ebbero un ruolo fondamentale come messaggere, portatrici di codici segreti. Tutto questo sostrato di invisibilità e resistenza si è tradotto in movimenti di danza incorporati nelle musiche cantate dalla compositrice Hanna Benn e dal coro.

Analogie con Ferguson Ma non c’è solo la storia di 70 anni fa nella performance della coreografa perugina. Gosti ha infatti spiegato al giornale universitario che vede parallelismi tra la resistenza italiana e il movimento Black Lives Matter, protagonista in queste settimane di dure proteste negli Usa a seguito dei fatti di Ferguson e dell’uccisione di diversi afroamericani da parte di poliziotti.

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