Ivano Massetti

di Ma.Ma.

È morto Ivano Massetti, il popolare conduttore televisivo, polemista ad oltranza, che aveva voluto tornare a guidare la trasmissione settimanale sul calcio dilettantistico e non solo, una volta uscito dalla convalescenza per una ischemia che lo aveva costretto un anno fa ad una lunga degenza prima nello ospedale di Città di Castello e poi in quello di Perugia.

Aveva 64 anni Il decesso è stato accertato da un medico questa mattina, dopo che a lanciare l’allarme erano stati da alcuni familiari, tra cui il figlio Marco, ed gli amici di Umbertide, dove viveva da sempre. 64 anni, Massetti dopo che in età giovanile aveva giocato al calcio fino alla serie C dell’epoca, come amava ricordare nelle sue trasmissioni televisive, aveva svolto più di una professione, organizzando corsi di pratica per segretarie e personale amministrativo con l’utilizzo della macchina da scrivere.

Cofondatore di Onda libera Era stato il cofondatore  dell’emittente radiofonica Onda Libera che ha la sede proprio ad Umbertide. Nei primi anni 80 aveva anche fondato una piccola casa editrice che aveva pubblicato diversi libri di carattere sportivo. Ma il periodo che gli ha dato maggiore notorietà e visibilità è stato quello, lungo oltre venti anni, di conduttore televisivo prima per l’emittente televisiva Tef e negli ultimi dieci anni, Retesole.

Restano proverbiali le sue filippiche con le quali bersagliava i vari personaggi del mondo del calcio. Era difficile che non se la prendesse con qualcuno. Tra i più accaniti contestatori del presidente del Comitato regionale umbro Luigi Repace, Massetti aveva poi trovato il modo di riavvicinarsi alle posizioni del “capo” del movimento dilettantistico umbro, con il quale aveva ripreso rapporti ordinari.Altro o bersaglio preferito era Brunello Cucinelli, accusato di spendere molto per il suo Castel Rigone faticando sempre ad ottenere risultati ambiti.

Gli amici Massetti aveva perduto la moglie due anni fa e viveva in una zona centrale di Umbertide, frequentando da sempre un ritrovo di amici con la passione per il biliardo. Chi gli è stato vicino anche negli ultimi mesi sostiene che non  avesse più ritrovato le motivazioni di un tempo, quando era presidente del Città di Castello, società che uscita di scena, anche per le difficoltà economiche del suo patron che non riusciva più a reperire risorse economiche per iscrivere la gloriosa Società tifernate al campionato di eccellenza.

La notizia della scomparsa Personaggio discusso, ma dotato di coraggio o di avventatezza come sostenevano i suoi detrattori, Massetti si era guadagnato anche recensioni da parte di settimanali di tiratura nazionale. Si era occupato del “fenomeno Massetti” perfino il Venerdì di Repubblica, che aveva pubblicato due anni fa un reportage di due pagine. La notizia della sua morte in un attimo ha fatto il giro di Umbertide e l’Alta valle del Tevere dove era conosciutissimo. Ma proprio la popolarità era l’ultima cosa cui ambiva Massetti.