di Fra. Mar.
Mentre i giudici del Riesame decideranno se accogliere o meno la richiesta di revoca della misura cautelare presentata dagli avvocati di Federico Bigotti, i carabinieri del Ris entreranno nella casa di Varesina in cui Anna Maria Cenciarini è stata uccisa. I militari delle investigazioni scientifiche andranno quindi a caccia prima di tutto di tracce latenti che potrebbero tornare a galla con il luminol.
Repertazioni Ma non solo, i Ris infatti potrebbero andare a caccia di altri elementi, genetici, scientifici che facciano da base all’accusa della procura di Perugia che accusa Federico Bigotti di omicidio volontario aggravato. Insieme ai carabinieri esperti ci saranno anche gli avvocati di Federico, Francesco Areni e Vincenzo Bochicchio, che martedì mattina, dinanzi al tribunale del Riesame hanno sostenuto che allo stato «non ci sono elementi per attribuire la responsabilità al figlio»
Revoca I legali ai giudici hanno quindi chiesto la revoca della misura in carcere basandola sulla mancanza «allo stato degli atti» di gravi indizi di colpevolezza. Martedì mattina, dinanzi ai giudici Narducci, Semeraro e Verola, era presente anche il giovane tifernate accusato di aver ucciso la madre a coltellate nella loro abitazione di Varesina a Città di Castello, che ha scelto ancora la strada del silenzio.
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Visita psichiatrica Intanto, già giovedì il medico psichiatra indicato dalla difesa potrebbe incontrare il giovane ragazzo in carcere. Ad autorizzarne l’incontro è stato infatti il gip Giangamboni che ha anche disposto dei controlli psicologici all’interno del carcere dopo una relazione in cui verrebbero segnalate delle problematiche di Federico.
Aiuto I legali Areni e Bochicchio sostengono che il ragazzo abbia «assoluto bisogno di aiuto psichico perché non è presente a se stesso». Adesso. Invece prima dell’omicidio della madre era aggressivo. Una malattia psichica o tanta rabbia sfogata nel peggiore dei modi?