Un'abitazione ad Ancarano di Norcia nel novembre 2016 (foto Fabrizi)

di Chiara Fabrizi

I dati sono ben lontani dall’essere definitivi, ma di certo l’esito dei primi quattromila sopralluoghi fast (agibile o inutilizzabile da ricontrollare) fin qui compiuti fornisce un’indicazione di massima. La media umbra, ossia nei comuni sia all’interno della zona epicentrale (Norcia, Cascia, Preci e Monteleone) che all’esterno, si attesta intorno al 55 per cento tuttavia non mancano i distinguo, così come spiegato a Umbria24 dal funzionario della protezione civile regionale Emiliano Bartolini. Intanto venerdì tornerà in Umbria, precisamente a Norcia, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, già visitata il 2 novembre scorso, mentre lunedì mattina il vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli, ha insediato il Comitato strategico per il turismo e scoperto le carte per risollevare le sorti del settore: «Pronti 4 milioni di investimenti, nel 2017 Piano strategico per riposizionare marchio Umbria». Ma andiamo con ordine.

Norcia, Cascia, Preci e Monteleone Nella città di San Benedetto martoriata dal terremoto, dove è chiaro a tutti che maggiore è il livello di danneggiamento del patrimonio edilizio, sono state compilate circa 600 schede in base alle quali soltanto il 25 per cento degli stabili controllati risulta agibile, tutti gli altri devono essere sottoposti al secondo sopralluogo, ossia quello coi rilevatori Aedes che certificano il grado e la tipologia di inagibilità. Il dato di Norcia è particolarmente basso anche a causa della scelta di far scattare i sopralluoghi in aree già gravemente compromesse dal sisma, tant’è che secondo le prime stime della protezione civile regionale il livello di agibilità al termine dei controlli speditivi e a tappeto dovrebbe attestarsi intorno al 50 per cento anche a Norcia. A buon punto le verifiche negli altri tre comuni della zone epicentrale. In particolare a Cascia sono stati eseguiti 2.800 sopralluoghi fast (e ne mancano altri 800) che hanno consegnato un livello di agibilità del 58 per cento, poco più alto di quello registrato a Preci, il borgo della Valle Castoriana devastato soprattutto dai terremoti del 26 ottobre, oltreché della furia di magnitudo 6,5 di quattro giorni dopo. Qui, infatti, nonostante prime ipotesi piuttosto preoccupanti è stato riscontrato un livello di agibilità del 55 per cento, col patrimonio edilizio quasi interamente controllato. Al capolinea con poco più di 110 schede consegnate anche i sopralluoghi speditivi compiuti a Monteleone di Spoleto dove addirittura si tocca quota 80 per cento di agibilità.

Fast anche per Spoleto e Foligno Attualmente sono al lavoro 43 squadre di tecnici che seguono esclusivamente gli accertamenti con formula fast richiesti anche all’esterno dell’area strettamente epicentrale. In questo senso si apprende che sono 22 i Comuni che, di fronte alla mole mastodontica di istanze, hanno richiesto di procedere in questo senso, tra loro anche le due città di Foligno (dove devono ancora partire) e Spoleto. In quest’ultima a fronte di oltre 2.500 richieste (a cui se ne aggiungono un migliaio presentate dopo il terremoto del 24 agosto e ancora da evadere) ne sono state effettuate circa 115 consegnando un livello di agibilità del 65 per cento. Stesso esito per le prime verifiche compiute a Spello, mentre il dato è più elevato a Cannara col 77 per cento. Va precisato che gli stabili bollati come inutilizzabili dalle verifiche speditive vengono poi sottoposti al secondo e più accurato sopralluogo dei tecnici rilevatori abilitati Aedes, che stabiliranno con un apposito accertamento le condizioni degli immobili. Non tutti, quindi, verranno classificati come completamente inagibili e quindi da sottoporre a ricostruzione pesante. In questo senso e in base ai primi esiti dei controlli fast, dal centro regionale di protezione civile si prevede un’agibilità tra il 60 e il 65 per cento nella zona epicentrale, mentre all’esterno di oltre il 70 per cento.

Comitato strategico per il turismo Lunedì è stato anche insediato il Comitato strategico regionale per il turismo istituito dal vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli, per fare sistema a seguito degli eventi sismici insieme a un’unità di crisi specifica per le problematiche dell’area del cratere. Del comitato fa parte l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini e i rappresentanti di tutte le associazioni imprenditoriali e di categoria del mondo del turismo oltre all’Anci, Sviluppumbria e Coni Umbria: «Abbiamo predisposto -ha detto Paparelli – un primo piano di lavoro con varie azioni e misure in aggiunta alle campagne in tv in corso in queste settimane e alle iniziative promosse durante le principali fiere in Italia e all’estero. La priorità è quella di far ripartire quanto prima il turismo in quel 90 per cento del territorio regionale che è intatto e pronto ad accogliere i turisti per questo vogliamo condividerla con tutti gli operatori del settore e i soggetti interessati, raccogliendo indicazioni e proposte, per la migliore efficacia delle attività che potremo svolgere con tempestività utilizzando i finanziamenti nazionali e regionali, integrando le risorse disponibili e rimodulando le misure già attivate alla luce di quanto accaduto a partire dalle scosse del 24 agosto».

Paparelli: «Investimenti per 4 mln» Il vicepresidente ha quindi tracciato un quadro delle azioni previste e delle risorse, a cominciare da quelle nazionali: «Due milioni di euro sono messi a disposizione dal decreto a valere sul bilancio 2017 dell’Enit (ente nazionale per il turismo) per le azioni comuni di promozione e comunicazione post terremoto delle quattro Regioni colpite dal sisma. L’Umbria – ha rilevato – si farà promotrice di richiedere un incontro congiunto ad Enit per coordinare queste azioni con gli altri interventi in corso». Quanto alle azioni autonome della Regione Umbria, Paparelli ha sottolineato come si stia lavorando alla rimodulazione della programmazione dei fondi comunitari in modo da indirizzare risorse a sostegno dei settori del commercio e dell’artigianato, soffermandosi poi sui bandi specifici per il settore del turismo: «È già stato pubblicato il bando, con una dotazione di 200 mila euro – ha precisato il vicepresidente – destinato ai Consorzi di operatori turistici per la definizione della strategia complessiva di comunicazione post terremoto, realizzazione di campagne social, azioni di promozione mirate, interventi per il sostegno alla commercializzazione. Investiremo nel 2017 circa 1,5 milioni di euro di cui almeno 800 mila euro, con la possibilità di risorse aggiuntive, per le campagne di comunicazione. Per il Natale – ha proseguito Paparelli – sono già previsti alcuni interventi per concentrarsi poi soprattutto sul periodo prima di Pasqua e dell’estate. Vorremmo avvalerci di testimonial importanti, così come di esperti in grado di definire la migliore formula per promuovere la nostra regione dopo il terremoto».

I bandi per il settore Imminente la pubblicazione del bando ‘Charme’ per la qualificazione delle strutture 4 e 5 stelle e le residenze d’epoca «con una dotazione, al momenti di 2,6 milioni di euro, che abbiamo rivisto migliorando le agevolazioni per le imprese dei comuni del ‘cratere’. A questo – ha detto ancora – si aggiungeranno nel 2017 altri due bandi, ‘Family’ e ‘Wedding’ per la crescita del turismo legato nel primo caso all’accoglienza dei gruppi e nel secondo per la realizzazione direttamente da parte delle imprese del nuovo prodotto studiato per promuovere l’Umbria come destinazione ideale per matrimoni. Il 2017 – ha affermato – sarà un anno in cui, dopo la dura esperienza del terremoto, ci metteremo al lavoro insieme ad esperti di caratura internazionale per elaborare un nuovo Piano strategico che riposizioni l’Umbria sui mercati, con strumenti più innovativi degli attuali, determinanti in prospettiva anche per ricostruire uno specifico prodotto turistico per la Valnerina».

Cecchini: «Umbria ferita ripartirà» Da parte di tutti gli intervenuti è emersa la necessità, più di prima, di comunicare nella maniera più efficace l’immagine di un’Umbria intatta e di essere presenti alle principali Fiere e iniziative promozionali per illustrare la situazione reale della regione e le sue offerte, con proposte innovative, affinché sia diffuso in maniera più ampia possibile il messaggio che l’Umbria è pronta ad accogliere i turisti, con le istituzioni chiamate a fare da garanti. «La costituzione del Comitato rappresenta un segnale importante – ha rilevato l’assessore Cecchini – della volontà di fare squadra e operare sinergicamente per comunicare l’immagine di un’Umbria che è sì ferita in parte del suo territorio, ma sa e vuole ripartire. A questo scopo sarà determinante anche l’attività che potranno esprimere i Gal, i Gruppi di azione locale, per lo sviluppo di tutto il territorio, chiamati a finalizzare le risorse dedicate del programma di sviluppo rurale, oltre 48 milioni di euro in sette anni, in progetti mirati e coordinati».

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.

One reply on “Terremoto: a Cascia e Preci agibilità oltre 50%, male Norcia. Turismo, pronta la task force”

Comments are closed.