Papigno (foto U24)

Intanto l’Open day ha avuto il merito di riaprire i cancelli dell’ex polo elettrochimico, anche se certo per incamminarsi concretamente sulla via della riqualificazione e recupero, oltre che della bonifica, del sito di Papigno c’è ancora molto da fare.

Rinascita di Papigno Esperti, curiosi e rappresentanti istituzionali hanno scoperto gli ampi spazi industriali e quelli riservati alle produzioni artistiche prima di discutere insieme sulle mosse da compiere per archiviare il degrado e l’abbandono che fin qui ha caratterizzato il sito. L’assessore comunale Giorgio Armillei ha chiarito che per la rinascita di Papigno non ci si potrà affidare a un unico soggetto, così come dovrà cambiare metodo «perché – hanno ammesso tanto Armillei che il sindaco Leopoldo Di Girolamo – non si possono ripetere gli errori del passato» investendo circa 18 milioni tra pubblico e privato senza però essere in condizione di aprire gli stabilimenti.

Fondi europei e investimenti privati Da qui, la nuova stagione che Comune e Regione contano di avviare per centrare il rilancio del sito. In particolare, l’amministrazione comunale guarda a «progetto plurifunzionale da imperniare a cultura, sport e media, da definire puntualmente attraverso un processo aperto che conti la cooperazione di soggetti pubblici e privati» anche sotto il profilo finanziario. Per l’operazione si guarda con forza ai fondi strutturali della Comunità Europea 2014-2020, ma occorrerà anche sondare il terreno per individuare partner interessati a investire sull’area.

Regione Sul fronte della progettazione architettonica, nelle mani della Regione ci sono anche una serie di progetti presentati in risposta al concorso a tema sulla riqualificazione architettonica ed ambientale di quattro aree produttive dimesse, tra cui gli ex stabilimenti elettrochimici di Papigno. L’assessore Silvano Rometti ha spiegato che tutti i progetti sono contenuti in una pubblicazione della Regione, presentata in anteprime all’Open day di Papigno, ma disponibile sul portare istituzionale dell’ente.

Il progetto per Papigno La proposta progettuale vincitrice del concorso prevede la demolizione di alcuni edifici di più recente costruzione e l’inserimento di un parco che consenta una sostanziale rinaturalizzazione dell’area e il recupero del rapporto con il fiume Nera. I fabbricati rimanenti andranno ad ospitare, il centro per gli sport acquatici. Attraverso il ponte denominato “telfer” sarà collegato il parco con il grande magazzino oltre il fiume in cui realizzare piscine per il nuoto libero, per i tuffi, palestra, zona wellness e bar. Percorsi pedonali, parti ricettive negli ex forni, con spazio termale, collegamenti ciclo pedonale e sentieri turistici, spazi dedicati al benessere, terme ipogee e la creazione di un impianto micro eolico per il riscaldamento delle acque e la climatizzazione di questi grandi ambienti completano la proposta.

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