di Massimo Colonna
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Terni Maurzio Santoloci ha disposto il giudizio immediato per l’omicidio di Borgo Bovio, quello in cui perse la vita il 20enne albanese Oltjan Nela l’8 dicembre scorso per mano, secondo l’accusa, di Marjel Mjeshtri, attualmente in carcere. La prossima udienza è fissata al 7 giugno quando probabilmente si arriverà alla sentenza. Resta da capire se la difesa dell’indagato chiederà l’accesso al rito abbreviato: in quel caso le date potrebbero cambiare.
La decisione Mercoledì mattina dunque il gip Santoloci ha stabilito, accettando la richiesta del pubblico ministero Raffaele Pesiri, il giudizio immediato per il procedimento che riguarda le accuse mosse nei confronti del 20enne albanese, identificato quella notte dagli agenti della squadra mobile della questura di Terni, diretti da Alfredo Luzi, dopo una indagine partita subito dopo l’accoltellamento e terminata nel giro di poco tempo, quando i responsabili della rissa poi sfociata nel sangue sono stati addirittura sorpresi mentre dormivano nei proprio letti in casa.
Le date Il prossimo 7 giugno dunque, ossia quando andrà in scena la prossima udienza, si potrebbe arrivare anche alla sentenza, a meno che la difesa dell’indagato, rappresentata dal legale Massimo Proietti, non decida di chiedere il rito abbreviato. In questo quadro potrebbe cambiare la data del prossimo incontro. Le parti civili, ossia i famigliari della vittima, potrebbero costituirsi tramite i legali Francesco Mattiangeli e Giovanna Scarcia.
Le carte Il 20enne albanese dovrà rispondere di rissa aggravata, omicidio volontario, lesioni personali aggravate e porto di armi e oggetti atti ad offendere. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti quella notte in un locale nel quartiere di Borgo Bovio iniziò una diverbio per qualche complimento di troppo ad una ragazza. Diverbio poi sfociato in una rissa che portò alla morte di Oltjan. Dalle carte del procedimento emerge che la ferita venne causata da un colpo inferto con un «coltello di metallo con manico di lunghezza di 7.5 centimetri e una lama della lunghezza di 6.5 centimetri». Il colpo arrivò «all’aorta addominale sottorenale e anche alla vena lombare causando uno shock emorragico».
Twitter @tulhaidetto