Doppio episodio di violenza nel carcere di Terni dove un detenuto ha tentato di schiaffeggiare un agente della polizia penitenziaria, mentre un altro con atti di autolesionismo si è procurato un grosso taglio al braccio. La denuncia arriva dal sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) che senza giri di parole parla di «sistema umbro in ginocchio e allo sfascio».

Autolesionismo e aggressione In particolare nelle ultime ore il recluso di nazionalità marocchina, dietro le sbarre per furto aggravato fino al 2018, è riuscito a ferirsi anche in maniera profonda prima che gli agenti riuscissero a intervenire, scongiurando conseguenze più gravi. Il quarantottenne, però, non avrebbe accettato le cure mediche, rifiutando l’applicazione dei punti di sutura sia da parte del personale dell’infermeria del carcere che da quello del pronto soccorso di Terni dove è stato trasportato: «L’uomo – scrive Fabrizio Bonino, segretario regionale del Sappe – non è nuovo a fatti del genere e tempo fa, dopo un analogo atto di autolesionismo, venne addirittura messo la lavorare in lavanderia come premio». Risale ad alcuni giorni fa, invece, l’altro episodio denunciato dal sindacato. Protagonista un altro detenuto che ha aggredito un agente della penitenziaria ma è stato fermato prima che riuscisse a schiaffeggiarlo: «Troviamo inaccettabile – si legge nella nota del Sappe – che l’Amministrazione penitenziaria di Firenze competente anche per l’Umbria non adotti alcun provvedimento di fronte a questi gravissimi eventi critici».

Sappe pronto a proteste Bonino, poi, fotografa la situazione del carcere di Terni dove al 30 ottobre erano detenuti 457 reclusi a fronte di 400 posti letto regolamentari:  «Soltanto nel primo semestre del 2016 nei quattro istituti di pena della regione (Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto, ndr) si sono contati 95 atti di autolesionismo, 34 colluttazioni, 12 ferimenti e altrettanti tentati suicidi. Mi sembra davvero scandaloso che i poliziotti penitenziari dell’Umbria non vedano assumere provvedimenti a loro tutela ed anzi si lascino le carceri regionali allo sbaraglio per questo il Sappe organizzerà a breve una grande manifestazione davanti alla sede dell’amministrazione penitenziaria di Firenze per denunciare l’insostenibilità di questa situazione. I vertici regionali dell’Amministrazione penitenziaria che sminuiscono gli episodi gravi e gli eventi critici che si sono verificati in alcune carceri umbre vogliono far passare il messaggio che nelle case di reclusioni vada tutto bene ma sanno perfettamente di mentire».