di F.T.
Si è conclusa con due rinvii a giudizio e una sentenza di non luogo a procedere l’udienza preliminare del procedimento legato alla morte di un 84enne di Montecastrilli, avvenuta nell’ottobre del 2009. Una vicenda sfociata in una diatriba familiare sul piano giudiziario, tanto che tre dei quattro figli dell’anziano figurano oggi fra le parti civili. A giudizio ci sono finiti il quarto figlio – 61enne – e un medico di 62 anni, accusati rispettivamente di omissione di soccorso e omicidio colposo.
La vicenda L’anziano era caduto accidentalmente in casa procurandosi alcune ferite e due giorni dopo era deceduto in seguito ad un arresto cardiocircolatorio. Un fatto che, secondo la procura, si sarebbe potuto evitare se solo fosse stato trasportato subito in ospedale. Al figlio dell’anziano e ad un amico di famiglia era stato contestato il reato di omissione di soccorso perché, pur intervenuti nell’immediatezza del fatto, non avrebbero richiesto «l’intervento urgente del 118 né provveduto ad accompagnare l’uomo in ospedale».
Visitato La chiamata c’era stata, ma ad un geriatra – vista l’indisponibilità del medico curante – che aveva visitato l’uomo. A quest’ultimo era stato contestato l’omicidio colposo «per colpa consistita nella mancata prescrizione di approfondimenti diagnostici e di un’adeguata terapia farmacologica».
A giudizio Mercoledì mattina il gup Simona Tordelli ha rinviato a giudizio uno dei figli dell’anziano deceduto e il medico che lo aveva visitato. Prosciolto invece un 64enne, amico di famiglia. Quest’ultimo, assistito dall’avvocato Roberto Romani, è stato ritenuto completamente estraneo alle contestazioni inizialmente mosse. I due imputati sono difesi dagli avvocati Enrico De Luca e Stefano Minucci, mentre fra le parti civili figurano gli altri tre figli dell’anziano, rappresentati dagli avvocati Arnaldo Sebastiani e Simona Rendina di Roma.