A destra il direttore del carcere di Maiano Luca Sardella (foto Fabrizi)

di C.F.
Twitter @chilodice

«Sono solo accuse pretestuose su cui mi riservo di valutare azioni legali, nel carcere di Maiano sono stati compiuti solo aggiustamenti organizzativi nel rispetto dell’ordinamento penitenziario». È una reazione dura quella che il direttore del carcere di Maiano Luca Sardella riserva al professor Carlo Fiorio, Garante regionale dei detenuti, che ha firmato un documento col quale denuncia una serie di violazioni che si sarebbero consumate all’interno della casa di reclusione di Spoleto dopo uno sciopero dei detenuti, astenutisi dalle attività lavorative e scolastiche.

Sardella: «Sciopero illegittimo» In particolare Fiorio ha denunciato il dimezzamento delle telefonate e dei colloqui, ma anche la riduzioni delle razioni di cibo somministrate ai detenuti che hanno aderito alla protesta. «Ci tengo subito a precisare – spiega Sardella – che l’ordinamento penitenziario non prevede scioperi, sicché questo genere di iniziative sono in ogni caso illegittime, in più i reclusi hanno l’obbligo di lavorare, attività questa che viene retribuita ma soprattutto rappresenta un’opportunità che può essere offerta soltanto ad alcuni di loro, considerando che non possiamo far lavorare tutti».

«Riorganizzate telefonate e colloqui» Sull’accusa di aver dimezzato le telefonate, rivisto il sistema dei colloqui e diminuito il cibo ai detenuti che hanno scioperato, il direttore afferma: «Si è astenuto dal lavoro anche il personale della cucina quindi abbiamo dovuto organizzare un pranzo al sacco per i reclusi e, in base alle verifiche compiute dall’ufficio contabilità, gli è stato erogato un pasto di valore equivalente, mentre su telefonate e colloqui – dice – è stata avviata una riorganizzazione perché c’era troppa confusione nella gestione».

«Nessuna incremento sanzioni disciplinari» Altra accusa lanciata dal Garante è quella relativa all’aumento della sanzioni disciplinare che, stando alla relazione firmata da Fiorio, in alcuni casi sarebbero state comminate senza alcuna ragione: «Credo che negli ultimi mesi i procedimenti siano leggermente diminuiti, ma in ogni caso non c’è stata nessuna impennata e credo che valga la pena fare chiarezza. Nell’istituto c’è un organismo preposto, cio è il consiglio disciplinare composto dal sottoscritto, un educatore e un medico chiamato a valutare con la massima attenzione i singoli casi ed è nostra abitudine rispettare le procedure».

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