Un giovedì che riaccende i riflettori sugli scontri dello scorso 26 settembre, dopo la partita Perugia Cesena. Da una parte e dall’altra. Già dalla prima mattina una nota del gruppo degli ‘Ingrifati’ ha informato sui provvedimenti di polizia esprimendo un formale disappunto. In una intervista a Umbria24, un esponente degli ultrà ha spiegato nei dettagli la loro versione dei fatti, senza nascondere anche dissapori e ruggini interne ai gruppi organizzati della Curva Nord. A sera invece giunge la nota della Digos che oltre a ufficializzare i provvedimenti ne annuncia altri, in arrivo, attualmente in corso di verifica.

TUTTO SUGLI SCONTRI PERUGIA CESENA

La nota della polizia «Il 26 settembre scorso, al termine dell’incontro di calcio Perugia – Cesena un ristretto gruppo di tifosi perugini, circa una trentina, si è reso protagonista all’esterno dello stadio Curi di immotivate turbative nel tentativo, non riuscito per il pronto intervento delle forze di polizia, di aggredire la tifoseria ospite sull’itinerario urbano di deflusso», è quanto diffuso, attraverso la nota stampa, dalla Digos di Perugia.

Le immagini Le indagini espletate dalla Digos «hanno, nei giorni scorsi, consentito di individuare – si legge nella nota – altri dieci tifosi che sono stati indagati per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, e quelli previsti dalla normativa speciale contro la violenza negli stadi. Gli investigatori si sono avvalsi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza dello stadio Curi, di quello della sicurezza urbana dell’area esterna di Pian di Massiano e di quelle effettuate con telecamere mobili dagli operatori della polizia Scientifica».

«Elementi inconfutabili» La polizia sottolinea che «a carico di tutti gli indagati» ci sono  «inconfutabili elementi circa la loro partecipazione ai disordini, concretizzatisi nel fatto che si sono dapprima travisati, poi hanno lanciato oggetti contundenti verso la polizia, hanno quindi tentato di sfondare i cordoni messi a protezione del percorso utilizzato dai tifosi del Cesena opponendo resistenza attiva alle forze di polizia presenti».

Altri ultrà nel mirino Quanto ai provvedimenti adottati la Digos spiega che «tutti» i tifosi «sono stati segnalati alla procura della Repubblica di Perugia. Nei loro confronti, e ai due già individuati nelle ore immediatamente successive ai fatti, il questore ha emesso il divieto, già notificato, di assistere a competizioni sportive». Quanto alla durata dei provvedimenti a causa dei quali i tifosi non potranno assistere alle partite, scatteranno «già dal prossimo incontro» e sono «variabili per ogni destinatario da uno a setto anni, in ragione della gravità degli episodi commessi e del profilo di pericolosità individuale». Per i poliziotti non finisce qui: «Proseguono gli accertamenti della Digos – scrivono ancora – nei confronti di un’ altra decina di tifosi, la cui identificazione non è certa a causa del loro travisamento. Infine si sta analizzando il comportamento di qualche altro supporter perugino, già identificato, per verificare se i comportamenti posti in essere configurino fattispecie delittuose».