La sede di Banca Etruria a Ponte San Giovanni (foto F.Troccoli)

di Francesca Marruco

«Ai nostri sportelli si sono presentati in molti raccontando che l’acquisto dei titoli era stato posto come condizione, dalla banca stessa, per aver accesso magari ai finanziamenti richiesti. I dipendenti della banca avevano sempre rappresentato al cliente la sicurezza dell’investimento e lo avevano descritto come del tutto privo di rischi».

SALVABANCHE SPIEGATO IN MANIERA SEMPLICE

Soldi per nuove garanzie Non solo, come spiega il presidente di Federconsumatori Umbria Alessandro Petruzzi, sembra che a queste stesse persone, adesso che la banca ha cambiato management, stiano arrivando richieste per versamenti da capogiro. A cosa servirebbero? A coprire il costo di quelle obbligazioni, fatte comprare ai clienti come garanzia per il mutuo e inserite nel finanziamento del mutuo stesso, che però adesso, dopo il crac valgono zero. E quindi, spiega Petruzzi, «adesso la nuova banca sta chiedendo soldi a chi ha contratto mutui in questa maniera, e non sono pochi, pena la revoca del mutuo».

Fascicolo in procura L’esposto, depositato dalla Federconsumatori di Perugia in procura dove in questi giorni è stato aperto un fascicolo, mette nero su bianco le lamentele di migliaia di umbri che ritengono di essere stati truffati dal loro istituto di credito e che adesso, dopo il cosiddetto salvabanche, si trovano con le obbligazioni subordinate che valgono zero. Tema, questo, tornato prepotentemente alla ribalta dopo che giovedì mattina, davanti alla filiale di Banca Etruria di Ponte San Giovanni, è stato trovato un ordigno esplosivo. Fatto su cui i carabinieri di Perugia stanno indagando a 360 gradi.

Limite del lecito «Tutti i soggetti che si sono presentati – è ancora l’esposto – hanno raccontato di modalità di acquisto dei titoli al limite del lecito e soprattutto tutti hanno asserito di essere stati tenuti all’oscuro delle reali caratteristiche dei titoli, sia al momento dell’acquisto, sia successivamente».

La signora svenuta «C’è una signora di Costacciaro – racconta Petruzzi -, una esodata grazie alla legge Fornero, quindi negli ultimi mesi senza stipendio né pensione, che il 23 novembre mattina (quella dopo l’approvazione del decreto salvabanche, ndr) è stata chiamata dalla filiale e invitata ad andare da loro. Ha trovato due uomini mai visti che le hanno detto: ‘oggi per lei non è una bella giornata’ e le hanno spiegato che non aveva più una lira. La signora è svenuta».

Informazione carente Nell’esposto si parla quindi di «assoluta carenza di informazione» da parte delle banche che «ancora a oggi si sono ben guardate dal comunicare alcunché ai propri clienti. A oggi non è stata ancora ufficialmente comunicato quanto avvenuto».

Il prestito anche se avevano i soldi E nella carrellata di storie di persone che hanno perso tutto, ci sono anche quelle di due pensionati di Purello che hanno visto andare in fumo tutti i risparmi di una vita. «Pensavano di aver messo i loro soldi al sicuro», spiega Petruzzi. E ancora, sul comportamento poco chiaro che le banche hanno tenuto anche prima del terremoto, è sempre il presidente di Federconsumatori a raccontare: «C’erano due signori con 40 mila euro in Banca Etruria. Nel 2014 hanno bisogno di 10 mila euro e la banca, già in sofferenza, gliene rende solo 9.200. Un anno dopo i due hanno bisogno di 20 mila euro per rifare il tetto di casa perché ci pioveva dentro. Allora tornano in banca a chiedere che quei soldi vengano sbloccati, ma gli dicono che per farlo in quel momento, con i commissari, avrebbero perso tanto. Allora i due signori chiedono un prestito, che alla fine non gli viene dato per delle ‘tempistiche molto dilatate’, e si ritrovano con la proposta di un prestito Findomestic con un tasso di interesse del 18% quando invece avevano i loro soldi in titoli della banca». Petruzzi non ci sta a sentir bollate come «speculatrici» persone che hanno lecitamente voluto investire i loro soldi. «Gli speculatori – conclude- sono quelli che gli hanno fatto comprare obbligazioni senza spiegare bene a cosa andavano incontro».

2 replies on “Salvabanche, Federconsumatori: «Costretti a comprare titoli per avere un mutuo. E ora gli chiedono i soldi indietro»”

  1. Titoli, polizze assicurative, derivati o con quei soldi ci paghi questo o quel fornitore ( che poi era scoperto con la banca stessa…)
    frasi tipo …”la direzione gradirebbe”, “la direzione sarebbe più ben disposta”
    “questo derivato abbasserebbe il rischio e quindi saremmo più agevolati nel concedere il mutuo”…
    troppe ne ho sentite…

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