di Ivano Porfiri e Daniele Bovi
Risorse concentrate per accompagnare la ripresa, accelerazione sulle riforme a partire dai rifiuti, tasse ferme anche per il 2016. La presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini, traccia il bilancio di un 2015 «particolare», segnato dalle elezioni e fissa gli obiettivi per l’anno che sta per iniziare. Al suo fianco, lunedì mattina durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, la compagine di governo al completo.
Risorse per crescere «Il 2015 – ha esordito la presidente – è stato un anno che segna con dati oggettivi i caratteri più tangibili della ripresa economica, in special modo nel settore manifatturiero. Il 50% delle imprese umbre segnala una crescita di fatturato, mentre il 20% è ancora in calo. Le nostre azioni di governo si stanno concentrando per ridurre questa forbice. Anche il tasso di occupazione ha ripreso a salire». Le risorse verranno dai fondi europei. «Al 31/12 – ha ribadito Marini – raggiungeremo il 100% di utilizzo della programmazione 2007-2013, mentre abbiamo già avviato i bandi per quella 2014-2020». L’obiettivo per il 2016, «primo anno di piena attività dopo l’insediamento», sarà «mettere in campo azioni per dare benefici al sistema produttivo e imprenditoriale della regione».
Tasse ferme Marini ha sottolineato anche la «tenuta strutturale dei conti della Regione. L’Umbria si conferma strutturalmente sana nel suo bilancio. La tassazione è rimasta inalterata e, per l’undicesimo anno consecutivo, nel 2016 non verrà usata la leva fiscale». In questo quadro è «cresciuta la capacità di cofinanziamento per sviluppo economico e sistema sociale lasciando inalterate le risorse del welfare».
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Riforme: subito i rifiuti Si proseguirà anche con le riforme. «Uno dei primi provvedimenti di gennaio – ha annunciato la presidente – riguarderà la gestione dei rifiuti, costringendo e spingendo i Comuni a fare quattro cose: aumentare la differenziata, aiutarci a superare il sistema delle discariche, adottare la tariffa puntuale sull’intero sistema regionale, portare a termine l’ambito unico con semplificazione del sistema delle partecipate». Secondo la presidente oltre a un piena e rapida messa in campo dell’Ato unico per quanto riguarda i rifiuti, bisognerà arrivare «il più rapidamente possibile a un gestore unico». Questo perché «ad oggi ci troviamo di fronte a un quadro fatto da un’impiantistica frammentata e da troppe società. È un sistema disarticolato e diseconomico». Un sistema che si può cambiare anche sull’onda delle inchieste sui rifiuti che hanno travolto Gesenu: «La situazione dell’azienda – ha commentato la presidente rispondendo alle domande dei giornalisti – ci preoccupa, e quello che ci preoccupa di più è l’impiantistica, da Pietramelina a Borgo Giglione fino a Ponterio. Questo è l’aspetto più delicato, serve più sicurezza per tutta l’Umbria. Su società e impiantistica, quanto successo potrebbe essere la spinta per cambiare, per dare un’accelerata».
Il dossier rifiuti è sulla scrivania dell’assessore Fernanda Cecchini, secondo la quale «bisogna cambiare passo: la Regione è un ente programmatore, e questo cambio di passo devono farlo tutti gli altri soggetti». Un cambio di passo chiesto anche sulla raccolta differenziata («in alcune aree – ha spiegato Cecchini – ci sono difficoltà e deve decollare»), «a dicembre – ha detto Marini – siamo al 52-53% ma vogliamo arrivare in pochi mesi al 65-70% come scritto nel Piano dei rifiuti». La semplificazione delle partecipate seguirà anche la traccia della riforma che si prepara a varare il governo. Marini, come fatto già settimane fa, ha annunciato a breve anche un provvedimento sulla Fcu «per connetterla a sistema ferroviario nazionale»; l’idea è quella di affidare l’infrastruttura, grandemente bisognosa di investimenti, a Ferrovie dello Stato
Rapporto con consiglio regionale Sul piano strettamente politico, Marini schiva gli attacchi soprattutto del Movimento 5 stelle. «Il rapporto con il consiglio regionale sarà puntuale e di merito, non inseguiremo quella parte dell’opposizione che non affronta i temi centrali dell’Umbria e preferisce buttare il pallone in tribuna. Io mi concentrerò sui temi che interessano, non seguirò il dibattito sterile marcatamente politico specie se basato su notizie palesemente false». «Ci sono stati momenti di criticità – gli ha fatto eco l’assessore Luca Barberini, che ha anche la delega ai rapporti con il consiglio – ma noi vogliamo collaborazione da parte delle opposizioni».
San Bevignate Un ultimo passaggio la presidente, su sollecitazione dei giornalisti, lo ha dedicato alla questione del collegio Adisu a San Bevignate, che non si farà: «Vedremo insieme al ministero dell’Istruzione – ha risposto – se e come sarà possibile utilizzare gli undici milioni che il Miur aveva stanziato. Quel che è certo è che bisogna evitare di usare soldi pubblici per risarcire i privati». Tradotto, bisognerà evitare di aprire la borsa per risarcire le ditte che avevano vinto l’appalto e che avevano già fatto partire le ruspe.
Twitter @irvine76
Twitter @DanieleBovi
io non sono dei 5 stelle ho votato PD e non sono manco del comitato inceneritori ma l’aria di Terni è IRRESPIRABILE non ci vuole la laurea per rendersene conto. E’ vero che vogliono costruire un altro inceneritore come si legge da qualche parte? Ci sono dei video su You Tube dove ternani affermano di essere stati avvertiti di mangiare solo insalata dal loro orto e non Cucurbitaceae, Dove sono i risultati delle centraline di rilevamento dei fattori inquinanti? Perché solo OGGI è uscita la notizia delle targhe alternate che inizierà l’11 gennaio e poi dal 2016 partirà da Novembre? non sono i cittadini o le associazioni a fare confusione TUTT’ALTRO.