Il tifoso colpito con un sasso al termine di Bastia-Foligno nel 2014 presenta il conto: 735mila euro di risarcimento. La richiesta non è ancora stata formalizzata ma l’avvocato Giovanni Picuti ne ha anticipato i contenuti ieri in aula al gup Alberto Avenoso che ha dovuto rinviare l’udienza a causa di un difetto di notifica. Nell’atto di costituzione di parte civile, che verrà depositato il 16 giugno, è spiegato che l’ultrà del Bastia accusato di tentato omicidio «per aver scagliato una pietra contro Massimiliano Antonelli» ha «determinato un pregiudizio grave, ingiusto e irreparabile» al 48enne. «Al mio cliente è stata riconosciuta un’invalidità del 100 per cento e il grave quadro clinico ha determinato la perdita del lavoro – spiega l’avvocato Picuti -. Purtroppo non può più lavorare come impiegato o procacciatore d’affari, gli è stato perfino vietato di guidare l’auto». Il pm Gemma Miliani contesta a Medici l’aggravante di «aver agito per motivi futili di tifoseria calcistica».
«Quell’ultrà voleva uccidermi a sassate, voglio 700 mila euro di risarcimento»

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poveretto…
ma di quale sport vogliamo parlare,queste “bestie” vanno allo stadio solo per sfogare il loro fallimento umano e sociale.
ergastolo a vita