di Enzo Beretta
La Corte d’appello di Perugia ha assolto Hasci Omar Hassan, il somalo condannato per l’omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin avvenuto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Assolvendo Hassan i giudici hanno accolto le richieste di tutte le parti del processo. Dopo avere scontato 16 dei 26 anni di carcere l’imputato era stato affidato ai servizi sociali.
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Il principale accusatore Hassan, unico condannato, aveva chiesto e ottenuto la revisione del processo dopo che una giornalista della trasmissione ‘Chi l’ha visto’ aveva intervistato il suo principale accusatore, il somalo Gelle, che aveva confessato di aver mentito indicandolo sulla scena del delitto. A proposito di Gelle il pg ha sottolineato la totale «inattendibilità».
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«Ora i veri assassini» «Mi sento bene perché finalmente, dopo tanti anni di ingiusto carcere, sono un uomo libero di cercare la mia famiglia che non vedo da 19 anni» ha dichiarato Hassan al termine dell’udienza. «Adesso mi aspetto che trovino i veri responsabili dell’omicidio anche se con me hanno perso 19 anni – sono le sue parole -. Questo è un vero problema».
CONDANNATO E I TESTIMONI
LA RICOSTRUZIONE
La madre di Ilaria: troppe bugie «Non so cosa farò – ha spiegato la madre di Ilaria Alpi, Luciana -. Parlerò col mio avvocato e vedrò il da farsi perché sono stanca e non ho più voglia di essere presa in giro da queste persone perché ci hanno riempito di bugie, di depistaggi e non hanno combinato nulla».
Verini: traffici loschi Il deputato Walter Verini del Pd, capogruppo Pd in Commissione Giustizia alla Camera, ha aggiunto: «Così viene fatta un po’ di luce, dietro l’assassinio di Ilaria e Miran ci sono stati traffici loschi all’ombra della cooperazione internazionale, depistaggi e manovre di connivenza da parte di pezzi dello stesso Stato italiano».