«Disponibilità a un quotidiano ascolto», «confronto e collaborazione», «disponibilità» e «spirito di servizio» in una terra dove «è un onore poter tornare a servire». Così in una lettera di saluto il nuovo prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, che lunedì, primo giorno di lavoro nella nuova sede, alle 12.30 incontrerà la stampa. Cannizzaro, che prende il posto di Antonella De Miro, parla di una comunità «con solidi valori civici e un radicato senso del bene comune» verso la quale esprime «un profondo senso di stima e rispetto».
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Responsabilità «Avverto tutta la responsabilità – dice – del compito che mi è stato affidato, ma anche l’orgoglio per essere stato destinato a una sede tra le più belle, ambite e prestigiose, famosa in Italia e nel mondo per i suoi paesaggi, per i suoi centri storici, ma anche per il modello di sviluppo che essa ha saputo incarnare». Una terra «così antica e di illustre tradizione, luogo d’arte, cultura e spiritualità, culla del monachesimo europeo», alla quale Cannizzaro «assicura il massimo impegno mio personale e di tutta la prefettura per continuare a perseguire – in concorde sinergia con le altre istituzioni del territorio – gli obiettivi di coesione sociale, di tutela della sicurezza e della legalità, di difesa del territorio e di modernizzazione dell’amministrazione».
Chi è Cannizzaro, 62 anni, originario della provincia di Avellino e con un lungo curriculum che comprende incarichi a Brescia, Salerno, Cosenza e l’ultimo ad Ancona. Nell’attività di servizio del nuovo prefetto di Perugia si contano anche le partecipazioni alle emergenze di Protezione civile tra cui quella a Lecce per l’emergenza degli sbarchi dall’Albania nel 1991 e a Campobasso per il terremoto di San Giuliano. In questo senso Cannizzaro, sposato, due figli e una laurea in Giurisprudenza, non è nuovo in Umbria dove ha lavorato proprio nel palazzo della Prefettura di Perugia dopo il sisma del 1997.
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