di Iv. Por.
Un via libera agli interventi ad «alto impatto» a Perugia è arrivato dal ministro Annamaria Cancellieri. Decisione in risposta alla richiesta di intensificazione degli sforzi per debellare la criminalità dopo i gravi episodi di martedì sera. Via libera ratificato mercoledì nel Comitato per l’ordine e la sicurezza e tradotto in decisioni operative. Anche il sindaco Boccali, che ha fatto avere al ministro una lettera attraverso il presidente dell’Anci Delrio, ha ricevuto segnali di attenzione da Roma, come si apprende dallo stesso sindaco. E anche la presidente della Regione Marini interviene a sostegno del sindaco.
La lettera Boccali nella lettera scrive che la città vive ormai «una profonda situazione di disagio dovuta a fenomeni di criminalità organizzata soprattutto legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, e che negli ultimi mesi la situazione si è ulteriormente aggravata fino a culminare in gravissimi atti di violenza, in pieno centro storico in presenza di cittadini e turisti che inermi e spaventati hanno dovuto assistere a tali eventi». Da questa piaga, per il sindaco, «deriva un impatto fortemente negativo sulla convivenza civile e sull’immagine di Perugia».
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Sfiducia nello Stato «Questa comunità – scrive – è oggi segnata da paura e da un altissimo allarme sociale, oltre ad una dilagante sfiducia verso le Istituzioni tutte, accusate di inerzia e inefficacia nella loro azione di tutela del cittadino. Si registra purtroppo, nonostante gli sforzi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, una preoccupante escalation della violenza e peggio ancora dell’arroganza e del senso di impunità dei criminali». La conclusione di Boccali: «I perugini chiedono con forza allo Stato di garantire legalità e sicurezza evitando che si adottino soluzioni estemporanee e demagogiche che nessuno si auspica, ed io, come primo cittadino di questa città, voglio rappresentarle tutte le nostre difficoltà insieme al mio totale impegno, ma abbiamo bisogno che il governo dia alla città la risposta ferma di cui Perugia ha bisogno».
LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO
Più potere ai sindaci Il 4 giugno i sindaci dell Umbria si riuniranno per iniziativa del presidente regionale, nonché sindaco di Perugia, per una riflessione su quali sono gli strumenti a disposizione dei Comuni in materia di contrasto alla illegalità e, di conseguenza, di quali poteri gli enti locali hanno bisogno per rispondere alla richiesta di sicurezza dei cittadini. «E’ una questione di cui parlerò anche al ministro degli Interni - spiega Boccali - perché se è giusto che il sindaco sia il primo interlocutore dei cittadini anche in questo punto delicatissimo, è evidente che il sindaco, con le attuali normative, si trova a lavorare in condizioni molto difficili e senza gli strumenti che gli servirebbero. E stato addirittura annullato il potere di emettere ordinanze, che pure era un primo passo in questa direzione. Non mi è mai piaciuta l’immagine del sindaco sceriffo, alla quale preferisco l’idea di un Comune che almeno in certi campi connessi alla legalità e alla sicurezza possa prendere decisioni rapide e metterle in pratica con uomini e risorse adeguate. Fermo restante ovviamente il ruolo dello Stato».
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Agli stranieri: isolare i violenti In due distinti incontri, il sindaco Wladimiro Boccali ha ricevuto a Palazzo dei Priori il presidente della Consulta degli Stranieri, Toaly Guillaume, e il presidente della nuova associazione di volontariato Le Jasmin, Hedi Khirat, per parlare di sicurezza e dei recenti fatti di cronaca. A entrambi il sindaco ha fatto presente la necessità che i nuovi cittadini stranieri contribuiscano alla legalità e ha chiesto «impegno e fermezza perché vengano isolati coloro che a Perugia delinquono, sono violenti. Serve - ha concluso - che le associazioni si schierino apertamente dalla parte della legalità».
Un incontro pubblico Il sindaco ha poi proposto un incontro pubblico su questi temi, da realizzarsi nelle prossime settimane, con tutta la comunità perugina, con i nuovi cittadini stranieri, con i rappresentanti locali delle istituzioni civili e religiose, a partire dal vescovo di Perugia, monsignor Bassetti e dall’Imam, oltre che le associazioni dei residenti, degli stranieri, e quelle culturali. Il presidente Guillaume si è detto disponibile a collaborare e a coinvolgere tutta la comunità straniera a Perugia perché ci sia massima condivisione e partecipazione. A esprimere solidarietà al sindaco per quanto accaduto è stato il presidente Khirat che ha condannato ogni forma di violenza e si è detto pronto a collaborare per sensibilizzare la comunità straniera a Perugia e per abbattere quel muro di diffidenza che si è sollevato fra i perugini e i nuovi cittadini stranieri.
Marini: mai più queste violenze Anche la presidente della Regione, Catiuscia Marini, è intervenuta sui fatti di martedì. «Non tollereremo mai più – ha detto – che possano ripetersi violenze come quelle avvenute nel cuore di Perugia. Il diritto alla sicurezza è imprescindibile, per ognuno di noi. Per questo saremo sempre più intolleranti rispetto a tali violenze e verso chi se ne renderà responsabile. Faremo di tutto per impedire che possa essere nuovamente scosso e turbato profondamente il centro della città di Perugia, da secoli simbolo di quella civiltà che rappresenta il tratto forte della nostra identità». Per Marini «occorre che ci sia una reazione corale ed unitaria perché non può essere messa a repentaglio la pacifica e civile convivenza a Perugia. Istituzioni centrali e locali, politica, forze dell’ordine, magistratura, ciascuno per la propria parte, sono chiamati, ora più che mai, a farsi carico delle proprie responsabilità. Per ciò che mi riguarda – afferma la presidente – posso assicurare che la Regione Umbria è e sarà vicina al sindaco della città di Perugia e supporterà tutte le iniziative che l’amministrazione comunale vorranno assumere affinché i cittadini possano riappropriarsi della loro città».